Sanità: Celotti (Pd), Riccardi esce allo scoperto e cala la scure

Pubblicato il sabato 18 Nov 2023

18.11.23 «Dopo una legislatura di mancate decisioni, Riccardi esce allo scoperto calando la scure sul sistema sanitario e smentendo la narrazione fatta dal centrodestra sulle macerie che avrebbe lasciato la riforma sanitaria del centrosinistra. Non solo non ha mantenuto le promesse sbandierate, riapertura di Gemona in primis, ma ora l’intenzione dichiarata è di chiudere punti nascita e presidi ospedalieri, anziché potenziare un sistema che sta garantendo sempre meno servizi». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) commentando le dichiarazioni dell’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi in merito alla riorganizzazione del sistema sanitario e in particolare ai punti nascita e alla rete di ospedali del Fvg.

«Che il sistema vada rivisto lo stiamo dicendo da anni, così come che la riforma Fedriga-Riccardi, di fatto, è stata solo una revisione dei confini aziendali condita da enunciati di principio, all’interno della quale, in mancanza di direttive chiare, il sistema è stato ulteriormente smantellato. Ma il tema vero è come procedere: vogliamo accentrare i servizi negli ospedali di città o rilanciare gli ospedali di base? E come pensiamo di riorganizzare la rete ospedaliera senza, parallelamente, fare partire una seria riforma della sanità territoriale e dei servizi distrettuali e di prevenzione, le case e gli ospedali di comunità, come previsto peraltro dal decreto ministeriale 77 che regola la riforma dell’assistenza sanitaria territoriale? Sono due anni che ascoltiamo annunci su interventi edilizi, ma nulla viene detto su come e quando questi servizi partiranno». In questa regione, ricorda ancora Celotti, «abbiamo tre posti letto per acuti ogni mille abitanti, inoltre abbiamo un numero ridotto di posti letto per le cure intermedie. Vogliamo davvero tagliare ancora? L’accentramento dei servizi peserà inoltre sulle persone, in particolare quelle con problemi di mobilità, costrette a spostamenti continui per ricevere le cure necessarie. E in tutto questo si dovrà fare i conti con il ruolo che hanno e avranno la sanità privata convenzionata e quella pura, e anche con gli esiti dell’impiego di gettonisti ed esternalizzazioni, visto che è lo stesso assessore ad ammettere, dopo mesi che lo diciamo, che questi utilizzi non possono essere soluzioni definitive. Se Riccardi chiede collaborazione – conclude – venga in commissione con i dati e le ipotesi di lavoro e apra a un serio confronto, che mi auguro ci sia non solo con le opposizioni, ma anche con i consiglieri di maggioranza, che mi piacerebbe sapere cosa pensino degli annunci del loro assessore».

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