Sanità: Celotti (Pd), cdx nasconde forti criticità nel Ps Latisana

Pubblicato il lunedì 02 Ott 2023

02.10.23 «La passerella del centrodestra al pronto soccorso di Latisana è servita a Riccardi per snocciolare una soddisfazione che in realtà cela una situazione assolutamente critica: se il tasso di abbandono dei medici è calato è perché non ci sono più medici dipendenti Asufc che si possano dimettere, visto che è rimasta praticamente solo la primaria». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) a margine della risposta all’interrogazione attraverso la quale chiedeva chiarezza sull’affidamento esterno dei servizi di pronto soccorso nel presidio ospedaliero di Latisana.

«Così come per la situazione del personale serve un chiarimento, allo stesso modo va specificato lo stato degli accessi ai servizi di pronto soccorso: sarebbe interessante capire (e chiederemo di farlo attraverso un’apposita interrogazione) se sono in aumento o diminuzione rispetto agli anni ante covid e soprattutto quale percentuale di pazienti viene inviata al pronto soccorso di Udine e quante persone del territorio si rivolgono autonomamente ad altri pronto soccorso».

E ancora, continua Celotti, «ci si chiede se dietro la narrazione degli emigranti di ritorno che vengono a salvare i nostri ospedali ci sia una misura di emergenza o una precisa strategia di appalto di pezzi interi della nostra sanità pubblica. E il dubbio viene, vista la gara da 56 milioni per la radiologia dell’ospedale di Codroipo, che rimarrà esternalizzata per anni. E poi c’è il tema del costo di questi affidamenti, e anche su questo presenterò una interrogazione, per capire quanto vengano pagati i medici argentini rispetto al costo orario del servizio, che viene pagato alle società di cui sono dipendenti. Si valuti l’assunzione diretta di questi medici nel Servizio sanitario regionale, se si rileva che hanno le competenze e le capacità per stare nella nostra prima linea».

Infine, Celotti chiede di dare «un segnale a medici e infermieri dei pronto soccorso avviando, come richiesto dal presidente di Anaao Fvg e dal presidente di Simeu Fvg, un tavolo di confronto permanente con i medici di medicina generale e con le direzioni sanitarie, con le società scientifiche e i sindacati per rivedere strutturalmente la relazione tra i pronto soccorso e la medicina territoriale da un lato, e la filiera dei ricoveri dall’altro, visto che la carenza di posti in medicina determina anche l’occupazione di posti nei pronto soccorso. Questi sono la porta d’accesso agli ospedali e stanno sopperendo anche alla mancanza dei medici di medicina generale, sono al collasso e richiedono tutta l’attenzione possibile, sia a livello organizzativo, sia rispetto agli stipendi dei medici e degli infermieri che ci lavorano».

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