Salute: Conficoni (Pd), da sciopero chiaro segnale, si investa su pubblico

Pubblicato il martedì 05 Dic 2023

05.12.23 «Lo sciopero di medici e infermieri dà ragione al Pd e torto a chi governa: bisogna investire nella sanità pubblica a partire dal personale, la cui carenza è il primo fattore di crisi di un sistema in evidente difficoltà». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) in occasione dello sciopero nazionale dei lavoratori del sistema sanitario pubblico. Contestualmente il consigliere dem anticipa le proposte del Partito democratico che verranno avanzate in Fvg nella legge di Stabilità 2024. «Le nostre proposte scaturiscono da un ragionamento di base: la ricetta messa in campo da Fedriga e Riccardi non è quella giusta, la loro spinta indiscriminata verso la sanità privata sta indebolendo quella pubblica a partire dalla fuga di personale verso cliniche e ambulatori finanziati dalla Regione. Sul nodo personale – insiste Conficoni – abbiamo bisogno di una programmazione pluriennale con l’obiettivo di trattenere chi c’è e attrarre professionisti, ponendo un freno ai gettonisti».

Tra le proposte in Stabilità, anticipa Conficoni, «puntiamo a trattenere il personale attraverso un premio di fedeltà. Una somma stimata potrebbe essere di 45 milioni di euro l’anno per garantire degli aumenti salariali a medici, infermieri e operatori che volontariamente si impegnano a restare nel servizio sanitario regionale. Questa misura, unitamente a un fondo individuale per la crescita professionale da riconoscere a chi aderisce al patto, non servirebbe solo ad arginare la fuga, ma anche ad attrarre nuovo personale». Altro aspetto, continua, «riguarda un investimento aggiuntivo nella formazione dei giovani per rendere più appetibili i percorsi di medici specializzandi e infermieri che si impegnano, sempre volontariamente, non solo a completare gli studi e partecipare ai concorsi ma anche ad esercitare la professione nel servizio sanitario regionale per un determinato numero di anni». Ai medici del ssr che vanno in pensione, suggerisce ancora Conficoni, «si può proporre di continuare a esercitare la professione in convenzione con il sistema pubblico anziché lasciarli andare al privato, come accade. Infine, per i medici che si spostano in Fvg, da fuori, proponiamo che l’azienda sanitaria offra per un congruo periodo di tempo un alloggio a uso foresteria e un ambulatorio per i mmg. Per questi ultimi – conclude – abbiamo ipotizzato una serie di misure speculari a quelle applicate ai medici del ssr: per assicurare il fabbisogno si investa sull’accordo integrativo che non è ancora chiuso e sulla formazione, anche in questo caso considerando un elemento incentivante l’erogazione di una borsa regionale aggiuntiva a chi frequenta i corsi Ceformed. Solo in questo modo, con investimenti seri e una programmazione, si potrà dare una risposta al personale e quindi garantire il servizio di salute pubblica ai cittadini»

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