SAN VITO AL T. 29.11.23 «La confermata chiusura del punto nascita di San Vito al Tagliamento è un duro colpo per la sanità sanvitese e la credibilità della Giunta Fedriga che delude le legittime aspettative di un territorio illuso prima del voto e poi tradito da una scelta politica tanto penalizzante quanto evitabile». Lo affermano il consigliere Nicola Conficoni (Pd) e Nicola Delli Quadri, responsabile Salute della segreteria regionale del Pd, guidata da Caterina Conti.
«Sul punto nascita di San Vito al Tagliamento – prosegue il consigliere – il centrodestra ha preso in giro i cittadini. Prima delle elezioni avevano promesso di preservare l’apprezzato servizio, ora accusano i sindaci che lo difendono dalla chiusura di voler fare i capipopolo e scaricano sui tecnici la decisione. Un atteggiamento davvero poco serio a maggior ragione perché quando hanno trasferito il punto nascita di Palmanova (800 parti all’anno) a Latisana (480 parti nel 2022) hanno ignorato il parere contrario dei medici e trascurato le ragioni della sicurezza. Quanto alla carenza di personale, nascondono che due ginecologi di stanza a San Vito stanno per trasferirsi all’Asufc e si rifiutano di riorganizzare le risorse umane a disposizione del dipartimento materno-infantile dell’Asfo per riaprire il punto nascita». Una scelta, conclude Delli Quadri, «che danneggia le donne e impoverisce ulteriormente un ospedale con diversi reparti già in sofferenza, senza dimenticare l’accorpamento del distretto. I sindaci di centrodestra non possono far finta di non vedere che è a rischio la tenuta dei servizi socio-sanitari. Di fronte alle proteste dei cittadini, però, l’assessore Riccardi tira dritto, “perché anche tra Gesù e Barabba la piazza scelse il secondo”. Peccato che, nonostante si identifichi nel Padre Eterno, sotto la sua guida la sanità pordenonese sia tutt’altro che risorta».