Pc: Moretti-Mentil (Pd), si intervenga su responsabilità sindaci

Pubblicato il venerdì 10 Nov 2023

10.11.23 «I fatti di Preone, con la drammatica morte di un volontario della Protezione civile e la conseguente indagine e sanzione (emessa dal Servizio di Asufc che si occupa della vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro, che dipende dall’assessorato regionale alla Salute) per il mancato rispetto della normativa sulla sicurezza del lavoro a carico del sindaco e del coordinatore della squadra locale di Pc, evidenziano la necessità di intervenire su quanto attiene alla responsabilità degli amministratori locali in casi come questi, che rappresentano una ferita per le comunità locali». Lo affermano i consiglieri regionali Diego Moretti e Massimo Mentil (Pd) che attraverso una mozione chiedono al presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga di attivarsi nei confronti del Governo affinché avvii una revisione delle normative che interessano la responsabilità dei sindaci e degli amministratori locali in merito a eventi legati alla prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.

«È necessario fare i conti con il pericolo che sui sindaci e i coordinatori (semplici volontari) ricadano sempre maggiori rischi e responsabilità e che soprattutto queste possano portare a un blocco dell’operatività dei gruppi di protezione civile e, in generale, delle attività di volontariato» continuano i due esponenti dem. «Non è pensabile che quanto successo al sindaco Martinis e al coordinatore della Protezione civile, ai quali esprimiamo vicinanza e solidarietà, ora indagati per omicidio colposo (per aver autorizzato un’attività del gruppo comunale in una zona ritenuta troppo pericolosa), possa essere per il futuro una spada di Damocle sulla testa di tutti gli amministratori locali e dei gruppi locali di volontari della Protezione civile. L’assessore Riccardi, che ha la responsabilità sia del servizio sanitario che ha emesso la sanzione, sia del sistema di Protezione civile che l’ha subìta, non si limiti a dare la solidarietà o a scaricare la colpa solo su Roma, ma lavori da subito per cambiare il modello organizzativo della Protezione civile regionale (chiarendo i ruoli e i compiti di ciascun soggetto del sistema) e dare certezza di azione ad amministratori locali e volontari di Protezione civile».

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