Payback salute: Cosolini (Pd), Fvg unito per evitare crisi al sistema

Pubblicato il mercoledì 25 Ott 2023

25.10.23 «L’allarme nazionale sul meccanismo di payback per una possibile interruzione delle forniture sanitarie riguarda anche la nostra regione. L’onere a carico delle imprese del Fvg è di quasi 128 milioni, un importo ingente che, mettendo in crisi le stesse imprese, rischia di riversarsi sul sistema sanitario stesso. Da qui nasce la richiesta collettiva e condivisa dall’intero Consiglio affinché la Regione intervenga nei confronti del Governo perché garantisca la tenuta delle aziende fornitrici, i livelli occupazionali ed eviti quindi l’interruzione di forniture indispensabili ai servizi sanitari». Lo afferma il consigliere regionale, Roberto Cosolini (Pd) promotore di un ordine del giorno collegato al disegno di legge 8 “Misure finanziarie multisettoriali”, sottoscritto trasversalmente da tutti i gruppi di maggioranza e opposizione, che impegna la Giunta regionale a richiedere al Governo un ulteriore rinvio dei termini di pagamento entro il quale le imprese fornitrici di dispositivi medici sono tenute ad adempiere all’obbligo di ripiano e farsi parte attiva per il superamento del sistema del payback.

«Il payback sanitario sui dispositivi medici – ricorda Cosolini – è un meccanismo che impone alle imprese fornitrici di contribuire a pagare gli sforamenti dei tetti di spesa regionale dal 2015 in poi. Questo intervento di regolazione del mercato volto a contenere la spesa pubblica, rischia però di mettere in serie difficoltà le piccole e medie imprese alle quali sono richiesti importi che spesso sono così ingenti da superare il fatturato lordo di un anno prodotto portando le piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia al rischio di essere costrette alla messa in liquidazione».

In definitiva, riassume Cosolini, «questa situazione rischia di avere due effetti principali: in primis di determinare una grave carenza delle forniture di dispositivi medici al servizio sanitario regionale e, in secondo luogo, di colpire le pmi che forniscono dispositivi medici, ossia circa 100 imprese con più di 500 addetti oltre all’indotto». Quindi, conclude l’esponente dem, «abbiamo chiesto al presidente Fedriga di intercedere nei confronti del Governo affinché conceda innanzitutto un rinvio dei termini di pagamento a cui sono tenute le imprese e a considerare il superamento del sistema del payback valutando più moderne misure per il contenimento della spesa, maggiormente capaci di salvaguardare, da un lato, il tessuto economico produttivo rappresentato dalle aziende e dall’altro la continuità e la qualità delle forniture dei dispositivi medici».

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Roberto Cosolini

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