Migranti: Moretti-Bullian, Cpr problematico e Cara sovraffollato, serve accoglienza diffusa

Pubblicato il mercoledì 18 Ott 2023

GRADISCA 18.10.23 «La situazione del Cpr e del Cara di Gradisca, il primo problematico e l’altro sovraffollato, non sono l’unica soluzione possibile come invece Fedriga va raccontando, anzi dimostrano quanto sia necessaria una rete di accoglienza diffusa». Lo affermano i consiglieri regionali Diego Moretti (Pd) e Enrico Bullian (Patto per l’Autonomia-Civica Fvg) a margine del sopralluogo della VI commissione al Centro per i rimpatri (Cpr) e al Centro di accoglienza per i richiedenti asilo (Cara) di Gradisca di Isonzo (Go).

«La visita è stata utile per un riscontro diretto della situazione e di questo ringraziamo il presidente della 6ª commissione, Novelli. L’oggettivo sovraffollamento del Cara, con ben 648 persone ospitate in un’inaccettabile tendopoli nata per emergenza e divenuta strutturale, non fa altro che rafforzare il convincimento di quanto sia necessaria una redistribuzione tra regioni italiane e Stati europei, ma anche dell’accoglienza diffusa a livello regionale, perché Gradisca ha già dato molto in termini di accoglienza e il Comune non può continuare a essere lasciato solo nella gestione esterna dell’impatto sociale. Grazie alle forze dell’ordine (che sono comunque sottratte al controllo del territorio) e al personale degli enti gestori, che ringraziamo per la complessa attività, viene tuttavia garantita la gestione».

Secondo Moretti e Bullian, «mantenere questo sistema fa comodo a Fedriga e al suo centrodestra che, a differenza del Veneto di Zaia, continua a spacciare l’accoglienza diffusa per il male, mentre i problemi continuano ad acuirsi, complice il governo nazionale che sui migranti ha costruito una campagna mediatica dove è stato promesso di tutto e attuato nulla»

Infine, concludono, «le presenze all’interno del Cpr dovrebbero far riflettere: delle 88 persone presenti, le nazionalità più rappresentate sono quelle tunisine, marocchine e nigeriane. La propaganda della destra continua a usare le vicende e le problematiche della rotta balcanica che, evidentemente, con questo ha ben poco a che fare».

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