Lavoro: Da Giau (Pd), altra legge ideologica dichiarata illegittima dalla Corte

Pubblicato il venerdì 29 Lug 2022

29.07.22 «Un’ennesima bocciatura da parte della Corte costituzionale del modo di legiferare di Fedriga e della sua Giunta. Dopo i pronunciamenti riguardanti l’accesso ai contributi per l’abitazione, ora arriva la bocciatura sulla legge sul lavoro, nella parte riguardante la modulazione degli incentivi volti alla promozione dell’occupazione in base al tempo di domicilio fiscale in FVG, così come in altre norme in base alla residenza». Lo afferma la consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd) commentando la sentenza (emessa lo scorso 21 giugno e pubblicata il 28 luglio) con la quale la Corte costituzionale dichiara l’illegittimità costituzionale di alcune previsioni normative della legge 6 del 14 maggio 2021 in materia di lavoro.

«Se in alcune norme stona quantomeno la discriminazione fatta in base agli anni di residenza necessari per accedere a diritti che dovrebbero invece riconoscere degli stati di necessità, in altre si arriva ad affermare principi assolutamente incostituzionali, come conferma ancora una volta la Corte costituzionale» afferma Da Giau.

«Nella sentenza, i giudici affermano che con la norma ora dichiarata illegittima, “verrebbero esclusi coloro che, sebbene non residenti, abbiano svolto un periodo di attività lavorativa più consistente rispetto ai soggetti semplicemente residenti, dando così un maggiore contributo a quel progresso della comunità regionale asserito anche dalla difesa della Regione quale motivo ispiratore dell’incentivo. Il che finirebbe per penalizzare la stessa mobilità inter-regionale dei lavoratori”». Inoltre, evidenzia ancora Da Giau, «nella sentenza viene evidenziato come “se si tratta di agevolare chi ha dato un maggiore contributo a quel progresso della comunità regionale, non può trascurarsi che chi si sposta da un’altra regione presumibilmente ha, dal canto suo, contribuito al welfare di quest’ultima e si finirebbe per penalizzarlo per aver esercitato il proprio diritto di circolazione infraregionale fissato proprio dalla Costituzione».

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