TRIESTE 12.10.23 «L’aggiudicazione dell’appalto integrato nel 2026, cinque anni dopo l’esito del concorso per la progettazione, certifica le bugie del centrodestra sulla realizzazione del nuovo Ponte sul fiume Meduna. Peccato che i ritardi accumulati in seguito alla fallimentare gestione dell’opera da parte del Comune di Pordenone e della Regione, non abbiano comportato solo una perdita di tempo ma anche uno spreco di denaro pubblico». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), commentando la risposta all’interrogazione sul cronoprogramma del nuovo Ponte sul fiume Meduna a Pordenone.
«Dopo avere restituito al territorio i fondi stanziati da Illy e tolti da Tondo per la realizzazione dell’attesa infrastruttura, sui manifesti affissi nel 2021 dalla Lega in vista delle elezioni comunali, il presidente Fedriga dava l’opera per fatta! In realtà era ferma e lo è rimasta per lungo tempo non solo in seguito all’aumentato costo delle materie prima, ma soprattutto per l’incapacità del Comune di Pordenone a svolgere il ruolo di stazione appaltante. Così dopo due anni di sostanziale e colpevole stallo, l’assessore Amirante, che allora sedeva nella Giunta Ciriani, si è vista costretta a restituire soldi e competenza alla Regione. Dopo un incessante pressing, l’iter è stato finalmente sbloccato ma questo non cancella la brutta figura anche perché l’appalto integrato verrà aggiudicato solo nel 2026, con il vincitore del bando che prima di insediare il cantiere dovrà elaborare il progetto definitivo-esecutivo. Monitoreremo lo stato di avanzamento delle procedure per evitare ulteriori ritardi oltre a quelli già accumulati a causa dell’atteggiamento tanto propagandistico quanto irresponsabile che ha visto il Comune chiedere e ottenere un contributo regionale che non era in grado di spendere. Resta il fatto che il prezioso tempo perso non potrà essere recuperato e che siamo di fronte anche ad uno spreco di denaro pubblico perché il vecchio ponte necessita di manutenzioni per 1,2 milioni di euro che probabilmente potevano essere evitate se non fossero stati commessi errori».
