«Ancora una volta, purtroppo, come fatto non più tardi di qualche giorno fa sulla legge nazionale che restringe i criteri dei ricongiungimenti familiari, si utilizzano i migranti per fare campagna elettorale. Invece di incontrare i sindaci nelle sedi istituzionali e i rappresentanti dello Stato per affrontare e gestire i temi, si lasciano soli i Comuni sommersi dalla pressione migratoria. A Gradisca la capienza del centro d’accoglienza dei richiedenti asilo è ben oltre i limiti, e a prestare aiuto ci sono soltanto i volontari della parrocchia e gli amministratori locali, ma di Regione e Stato non vi è ancora nessuna traccia. Ringrazio il lavoro encomiabile che sta facendo in questo periodo la Stazione dei Carabinieri gradiscana ma è impensabile che, a fronte di una situazione del tutto fuori controllo, questo sia il massimo che lo Stato possa fare sul territorio. A Gradisca, del Governo nazionale e dei neo-parlamentari del centrodestra nessuna traccia. A fronte di una situazione sempre più seria, a Gradisca la Regione faccia intervenire la Protezione Civile, prevedendo anche interventi straordinari di tipo finanziario a favore delle amministrazioni coinvolte. Gradisca è un caso nazionale, a poco servono i convegni».
RUSSO: futuro incerto del bar dell’ospedale di Cattinara: sedici licenziamenti per una “distrazione” di ASUGI?
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE OGGETTO: futuro incerto del bar dell’ospedale di Cattinara: sedici licenziamenti per...