Finanze: Fasiolo (Pd), bilancio consolidato evidenzia incapacità di spesa

Pubblicato il mercoledì 20 Set 2023

20.09.23 «Il bilancio consolidato, presentato in commissione (e previsto dal decreto legislativo 118/2011), rappresenta la situazione economica, patrimoniale e finanziaria delle società partecipate, e dà un’informazione fondamentale complessiva dei dati patrimoniali, economici e finanziari degli Enti territoriali, istituzioni, aziende o società controllate o partecipate della regione Fvg. Sì evidenzia quanto alcuni Enti territoriali, a partire dagli Enti di decentramento regionale (Edr), passando per l’Ardis, esprimano una scarsa capacità di gestione delle risorse assegnate per garantire la qualità dei servizi». Lo afferma la consigliera regionale Laura Fasiolo (Pd) a margine della seduta della 1ª commissione riunita per l’illustrazione ed esame del Bilancio consolidato della Regione 2022.

«La scarsa capacità degli Enti di decentramento regionale (Edr) – sottolinea Fasiolo – è messa in luce dagli utili raggiunti, di fatto entrate regionali non spese: a Gorizia è di 1 milione 108 mila euro la somma non spesa, a Pordenone circa cinque milioni, a Udine 4,5. Accanto agli Edr, non può passare inosservata la situazione dell’Ardis, l’Agenzia per il diritto allo studio che vanta un risultato di esercizio di oltre quattro milioni non spesi. Una situazione che stride con le esigenze che si registrano. Basti pensare che a Gorizia, dopo l’avvio del servizio mensa, nell’ateneo è del tutto assente dal 2016 il servizio bar, richiesto inutilmente a gran voce da tutti, e ritenuto fondamentale da studenti e docenti, costretti a radunarsi davanti ai poco invitanti distributori automatici, luoghi inadatti allo stazionamento dei giovani, che hanno bisogno di punti di aggregazione in cui incontrarsi nelle pause e nei break dallo studio. A tutto ciò si aggiungono i disagi per la chiusura della sede il sabato pomeriggio e la domenica. E questo è solo un esempio per segnalare come sarebbero necessari interventi che invece gli enti regionali non vedono».

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