12.07.22 «Il sostegno alle famiglie, così come alla fasce deboli, andrebbe garantito ai cittadini del Fvg, a prescindere dal loro tempo di permanenza, tenendo conto invece della loro condizione. La “Dote famiglia” è un intervento positivo che anche il Pd ha votato a dicembre, peccato che ci debba essere sempre la nota stonata del criterio ingiustificabile e ingiusto della residenza che di fatto esclude le famiglie con meno di 2 anni di residenza e premia senza comprensibile motivo quelle residenti da 5 anni». Lo afferma la consigliera regionale Chiara Da Giau (Pd) commentando le previsioni della “Dote famiglia” illustrate oggi dal presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga e dall’assessore alla Famiglia, Alessia Rosolen.
«Grazie alle ampie possibilità economiche di cui il Fvg dispone, potranno arrivare aiuti alle famiglie della regione, ma non a tutte. Il centrodestra dimostra ancora una volta di essere testardamente legato alle logiche di chiusura e “difesa dei confini” che di fatto creano delle situazioni nelle quali le famiglie, con simili necessità e bisogni, si trovano a essere trattate diversamente in base agli anni di permanenza in regione». Secondo Da Giau, «in una fase di persistente recessione demografica, servirebbero politiche di maggior apertura e più lungimiranti. Anche in questo provvedimento c’è invece quel tanto di propaganda che crea diseguaglianza di trattamento tra le famiglie e limita oltre che i diritti, anche l’attrattività di una regione a bassissima natalità, nei confronti di giovani famiglie, magari residenti in regioni vicine, che potrebbero trasferirsi in Fvg».