Enti locali: Gruppo Pd, controriforma cdx ha fallito, Comuni in crisi

Pubblicato il giovedì 12 Ott 2023

12.10.23 «La controriforma degli enti locali ha fallito e oggi lo ha confermato il referto della Corte dei conti: i Comuni soprattutto più piccoli sono in estrema difficoltà, con scarso personale e quindi senza la capacità di spendere i contributi erogati e quindi di garantire la realizzazione di importanti opere pubbliche». Lo affermano i consiglieri regionali Manuela Celotti, Francesco Russo, Laura Fasiolo e Andrea Carli a margine dell’esame del Referto della Corte conti sui risultati di amministrazione dei Comuni della Regione Friuli Venezia Giulia illustrato oggi in Aula dalla presidente della sezione regionale di controllo della Corte dei conti, Emanuela Pesel.

«La situazione in cui versano gli enti locali e in particolare i Comuni più piccoli – commenta Celotti – è la diretta conseguenza della rinuncia della giunta Fedriga a organizzare il sistema degli enti locali scegliendo di sostenere le forme aggregative. Le capacità di spesa dei Comuni dipendono in buona parte da questioni organizzative e dal momento in cui si registra una perdita di ben 900 dipendenti tra il 2015 e il 2021 abbiamo allora un evidente segnale di fallimento della riforma degli enti locali del centrodestra. Serve dunque una strategia chiara soprattutto sul tema dei dipendenti, sia rispetto a un aumento sensibile degli stipendi dei dipendenti dei Comuni più piccoli, dove la complessità da gestire è maggiore, sia rispetto alla necessità di spingere e investire sulle forme aggregative. Il ragionamento deve necessariamente partire dalla Regione alla quale spetta il compito di dare un indirizzo che non può essere quello attuale».

Secondo Russo, «siamo in una situazione di emergenza legata certamente alla gestione del Pnrr, al momento contingente a livello internazionale e alle riforme mancate della giunta Fedriga. L’ipotesi che questo periodo di grande disponibilità di economica non sia infinito è più che fondata e quindi diventa importante sfruttare al meglio le risorse oggi disponibili. È dunque venuto il tempo di grande dibattito sul futuro e sulla tenuta della pubblica amministrazione: se la democrazia non è in grado di amministrare, non ha capacità di spesa a partire dalla grande partita del Pnrr, manca di capacità di investire per il futuro e allora perde di credibilità agli occhi dei cittadini e questo va scongiurato».

Per Fasiolo, «la fuga da Comuni piccoli a grandi o in altre strutture lavorative va risolta con incentivi e supporti. È importante non sguarnire i Comuni perché ciò significa non partecipare a bandi a interreg e mettere a dura prova l’esecuzione dei lavori pubblici e quindi congelare milioni di danaro pubblico: se è un bene il minor indebitamento non lo è il maggiore avanzo che può significare incapacità di spesa. Cerchiamo dunque di generalizzare buone pratiche anche con affiancamenti nei passaggi di consegne con, eventualmente, neo pensionati che accompagnino e formino i nuovi arrivati».

Infine, commenta Carli, «il ragionamento sugli enti locali del Fvg non può più essere rinviato. Il tema dei piccoli Comuni in crisi è quantomai concreto e stringente e se non si prendono provvedimenti seri, le parti di avanzo aumenteranno. Il problema è dei Comuni, ma anche di chi eroga i contributi che dovrebbe esercitare un controllo della capacità di spesa delle risorse. Il compito della Regione è di far sì che ci siano, soprattutto nelle realtà più piccole, i presupposti per portare avanti progetti e quindi la possibilità concreta di mettere a terra le risorse necessarie allo sviluppo dei territori e delle comunità».

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