Diritti: Moretti (Pd), oblio oncologico necessario per garantire ritorno a vita normale, senza discriminazioni

Pubblicato il martedì 11 Lug 2023

11.07.23 «Il diritto all’oblio oncologico è una prerogativa fondamentale per chi ha superato la malattia, riconosciuto anche dal Parlamento europeo e in via di applicazione in alcuni Stati, per garantire agli ex pazienti oncologici il diritto a non essere rappresentati dalla malattia, a non subire discriminazioni e ritornare quindi alla vita normale. L’Italia faccia lo stesso, al più presto: dal Friuli Venezia Giulia, tra i primi in Italia, parta un segnale forte nei confronti del Parlamento» Lo afferma il capogruppo del Pd, Diego Moretti, primo firmatario di una mozione – sottoscritta dai capigruppo e da consiglieri di tutti i gruppi presenti in Consiglio regionale – che chiede al presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga, di intraprendere ogni azione possibile nei confronti dello Stato e in particolare nella Conferenza Stato-Regioni affinché venga accelerato l’iter normativo che porti all’approvazione di una legge sul diritto all’oblio oncologico.

«Ringrazio i colleghi di maggioranza e opposizione che, con la loro sottoscrizione, hanno voluto dare un segnale inequivocabile di unità su un tema che ha visto recentemente anche il Consiglio regionale della Lombardia approvare all’unanimità una mozione in tal senso» afferma Moretti.

«L’oblio oncologico, ossia il diritto di una persona guarita da un tumore di scegliere di non rivelare e comunicare informazioni sul proprio passato sanitario, sulla propria malattia pregressa e il divieto, da parte del datore di lavoro, delle banche, compagnie assicurative, finanziarie e tribunali, di indagare sulla storia medica, è uno dei primi passi per tutelare e non far subire allo stesso alcun tipo di discriminazione a persone che già hanno sofferto».

Attualmente, continua Moretti, «l’apertura di un mutuo o un di un servizio finanziario assicurativo, la possibilità di adottare minori e la stessa fase iniziale di stipula di un contratto di lavoro, per fare alcuni esempi, contemplano la possibilità di svolgere indagini sullo stato di salute dei contraenti e dei richiedenti ai fini della valutazione del rischio o della loro solvibilità. Inoltre, esistono ancora altri decine di altri casi in cui di fatto si discrimina la persona guarita da un tumore rispetto a chi non ha mai avuto malattie oncologiche, andando palesemente contro i diritti sanciti dalla Costituzione, a partire dall’articolo 3, che parla di pari dignità sociale di tutti i cittadini davanti alla legge. È necessario dunque che anche l’Italia (dove alcune proposte di legge sono depositate in Parlamento) si attivi e tuteli le persone guarite da una malattia oncologica, garantendo loro il pieno diritto di tornare a una vita lunga e soddisfacente, senza discriminazioni e ostacoli iniqui per la propria vita e senza che questa sia per sempre discriminata sulla base della propria storia clinica».

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