Bilancio consolidato: Carli (Pd) approfondire situazione partecipate

Pubblicato il martedì 26 Set 2023

26.09.23 «Al di là del suo carattere tecnico che si propone di fornire una sintesi tra l’andamento della Regione e quello degli stessi Enti e società partecipate dalla Regione, il bilancio consolidato mette in luce la necessità di approfondire la situazione di alcuni fra tali Enti, a partire da PromoturismoFvg, Parco delle Dolomiti friulane, Ersa, Friulia, Ardiss Fvg e Insiel». Lo afferma il consigliere regionale Andrea Carli (Pd), relatore di minoranza del Bilancio consolidato Regione Fvg per l’esercizio finanziario 2022 sul quale il gruppo del Pd si è astenuto.

«Il documento approvato oggi dall’Aula – continua Carli – ci porta a una prima e necessaria considerazione su PromoturismoFvg che, di anno in anno, sta diventando una delle partecipate regionali con più dipendenti: nel 2022 si registra un aumento di 49 unità a fronte del quale ci si sarebbe aspettati una crescita proporzionale delle attività. Emerge un dato su cui riflettere, ossia delle perdite di esercizio negli ultimi tre anni che hanno comportato la necessità di un ripianamento di 2,5 milioni». Va rimarcato, sottolinea Carli, «che l’Ente Parco delle Dolomiti Friulane riporta un aumento dell’utile 2022 superiore a mezzo milione di euro, rispetto alle poche migliaia di euro dell’anno precedente: è necessario un approfondimento per capire perché i contributi erogati a suo favore non siano stati spesi con tempestività. Su Ersa si registra un valore di produzione cresciuto di oltre 3,3 milioni rispetto al 2021, e così pure su Friulia, i cui dati di bilancio evidenziano un utile in crescita da 20 a 24 milioni. Per quanto riguarda Insiel, azienda strategica per il comparto pubblico regionale, si registra un sensibile calo di dipendenti rispetto all’anno precedente (quasi 20): va chiarito se il calo sia in quale modo relativo a scelte strategiche operate e non riferibile invece a fuoriuscite che possano aver compromesso la qualità del servizio, rivolto in primis agli Enti locali, già gravati da molteplici situazioni di precarietà».

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