Ambiente: Santoro (Pd), su Tagliamento Regione ignora sindaci e tira dritto

Pubblicato il sabato 29 Ott 2022

29.10.22 «La tutela del Tagliamento è un obiettivo comune da perseguire con estrema chiarezza e l’ascolto dei territori non può essere solo di facciata, in osservanza di un mero adempimento. Le audizioni dello scorso marzo in IV commissione, dei sindaci dei Comuni che si affacciano sul fiume, chieste dal Pd hanno fissato un punto fondamentale, la forte preoccupazione per la traversa di Pinzano che viene ribadita dal Piano di gestione del rischio alluvioni approvato dallo stesso assessore Scoccimarro nel 2021. A otto mesi di distanza, grazie all’interrogazione del collega Bidoli, è chiaro che i sindaci non sono stati ascoltati e la richiesta di tutela è rimasta chiusa in un cassetto». Lo afferma la consigliera regionale Mariagrazia Santoro (Pd) commentando le preoccupazioni dei sindaci dei Comuni che si affacciano sul fiume Tagliamento, relative all’ipotesi di realizzazione della traversa di Pinzano, prevista dal Piano regionale di gestione del rischio alluvioni.

«Fin dall’inizio, su questa vicenda è mancata chiarezza da parte della Giunta Fedriga tirata per la giacchetta più volte dagli stessi sindaci e dall’opposizione in Consiglio regionale. Non sono finora arrivate risposte forti alle preoccupazioni dell’impatto delle opere di laminazione sul corso d’acqua, come appunto le casse di espansione sul fiume Tagliamento e la traversa di Pinzano per le quali non risulta esserci un piano di fattibilità».

Infine, conclude Santoro sottolineando che «il problema della sicurezza e della tenuta idraulica del Tagliamento è talmente lontano dai pensieri dell’assessore Scoccimarro e della Giunta che, intanto che si chiariscano interventi di portata straordinaria, nemmeno la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua viene fatta. Lo stato degli alvei è drammaticamente sotto gli occhi delle comunità, pieni di ghiaia, alberi e ramaglia che rappresentano un rischio enorme per i territori a ogni evento atmosferico straordinario, ma del quale la Regione non pare preoccuparsi affatto».

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