COSOLINI: Relazione minoranza sul Documento di Economia e Finanza Regionale 2022

Pubblicato il giovedì 22 Lug 2021

Relazione minoranza sul Documento di Economia e Finanza Regionale 2022

Il Documento di Economia e Finanza Regionale presentato in versione estiva ricalca e ricopia in larghissima parte quanto già scritto nella Nota di Aggiornamento in occasione della legge di stabilità 2021-2023 che, a sua volta, aveva già ripreso a piene mani quanto già previsto nel DEFR dell’anno precedente. Comunque, rispetto alla inesistente, e non giudicabile, versione della scorsa estate è già un passo avanti.
Pertanto, riassumendo una prima analisi sul documento non si può che confermare quanto già a suo tempo scritto e detto nel mese di dicembre 2020 e aggiungere poco altro.
Prendendo atto, come sempre avviene con il DEFR, che la prima parte del documento riguarda l’analisi del contesto socio-economico regionale inserito nei più ampi scenari nazionale e internazionale, se ne recepisce una fotografia della situazione esistente con inquadramento di dati regionali nel contesto nazionale e internazionale che tutto sommato non appare così drammatica come invece appariva ai più solo qualche mese fa.
Se da un lato questi dati forniti ci fanno tirare un sospiro di sollievo sulla situazione attuale e ci fanno ben sperare per un miglioramento ulteriore nei prossimi mesi, pur permanendo la spada di Damocle dell’inevitabile incertezza data dal protrarsi dell’emergenza sanitaria da covid non ancora sconfitta e sotto controllo, dall’altro ci proiettano verso una stagione di prevista ripresa economica e verso un cambiamento ormai non reversibile della vita sociale ed economica regionale sotto diversi punti di vista.
La raggiunta stabilità delle risorse regionali garantita dallo Stato con i suoi ripetuti provvedimenti tra il 2020 e il 2021 assicurano un quadro generale delle entrate per il 2021 e per gli anni a venire complessivamente almeno rassicurante..
Con entrate certe, e per certi versi migliori rispetto ad una situazione pre-pandemica, la valutazione sui contenuti del documento riguarda quindi la sua seconda parte che dovrebbe fornire una sorta di idea della programmazione strategica delle azioni della Giunta regionale proiettate sul prossimo triennio.
Uno degli elementi basilari per poter programmare e indirizzare le scelte della politica regionale riguarda il quadro delle entrate tributarie, cioè la voce più importante per il bilancio regionale, ovviamente influenzata dalla crisi economica conseguente all’epidemia sanitaria. Nel DEFR 2022 si adotta un atteggiamento di prudenza, ma chiaramente si riconosce il ruolo determinante dello Stato che, a fronte della contrazione notevole nel corso del 2020 e in parte anche nell’anno 2021, è intervenuto a più riprese con provvedimenti importanti che di fatto hanno assicurato tutte le risorse necessarie a coprire il deficit di gettito e forse è andato pure oltre al necessario ristoro…
Tant’è che ci ritroviamo a discutere su un disegno di legge di Assestamento estivo particolarmente ricco. Se l’avanzo libero disponibile corrisponde a ben 362 mln, con i diversi interventi statali (tra cui il DL 41/2021) la manovra estiva beneficia di ulteriori 60 mln circa dovuti a conguagli positivi per la regione sulle compartecipazioni ai tributi erariali.
Pertanto, d ifronte ad uno scenario profondamento mutato e per certi versi instabile a causa dell’emergenza sanitaria e con delle ricadute negative su alcuni settori dell’economia regionale, che solo qualche mese fa sembravano drammatiche, ci saremmo aspettati qualche idea in più soprattutto appunto sui settori maggiormente colpiti dalla crisi post-pandemica.
Sulle singole missioni, confrontando il testo di dicembre 2020 e quello attuale, è molto evidente senza ombra di smentita che le azioni già contenute nelle edizioni precedenti, e che avrebbero dovuto trovare già applicazione pratica, sono ricopiate e riproposte pari pari.
A onor del vero qualche frase nuova si può notare nel testo delle Missioni 5, 9, 14 e 15, anche come naturale evoluzione delle leggi approvate nel corso degli ultimi mesi o per l’inserimento di riferimenti espliciti al PNRR e alla nuova programmazione dei fondi europei 2021-2027. Non deve trarre in inganno però come a volte il testo tra le due versioni sia diverso, perché ciò è solo dovuto ad una diversa ricollocazione dei diversi identici paragrafi.
Oltre ai necessari riferimenti al PNRR si sarebbe dovuto fare uno sforzo maggiore per proporre un piano regionale complementare di investimenti nei settori già individuati nell’ampio documento prodotto dal Tavolo regionale della ripartenza, a maggior ragione se oggi le risorse regionali sono così abbondanti. Non vorremmo che a fronte di risorse così abbondanti a mancare fossero invece le idee e i progetti.
Rimangono valide complessivamente alcune considerazioni critiche già proposte nelle relazioni precedenti e in particolare:
-non c’è un effettivo coinvolgimento nella definizione di un profilo strategico delle componenti più vive della nostra Comunità: mondo del lavoro e dell’impresa, sistema della ricerca e dell’alta formazione, associazionismo, mondo della cultura se coinvolti sistematicamente e non con episodiche e formali audizioni, potrebbero fornire apporti preziosi
-permane un’allergia in questa Giunta ed in questa maggioranza ad interpretare la propria funzione non solo come una sommatoria di azioni che danno risposte immediate ma anche e soprattutto come capacità di delineare una prospettiva di medio-lungo periodo, insomma ad indicare dove si vuole portare in Friuli Venezia Giulia. Ne è eloquente dimostrazione il persistente atteggiamento di sottovalutazione se non di totale disinteresse che la maggior parte degli Assessori dimostra proprio nei confronti del DEFR, al punto da rinunciare ad illustarne le parti più significative di propria competenza in Commissione
-si confermano i limiti, evidenziati in sede di Nota di Aggiornamento a dicembre, nel misurarsi con quattro punti di riferimento a nostro avviso fondamentali: Innovazione, Sostenibilità, Coesione Sociale, Internazionalizzazione
Per la Ripartenza, così l’abbiamo definita, servono ma non basteranno risorse importanti da investire: serve una maggior capacità di visione strategica che consenta poi di indirizzare le risorse verso gli obiettivi fondamentali. Alcuni momenti di discussione in questi mesi sembravano caratterizzati dalla consapevolezza di questa necessità, e certo non sono mancati spunti e idee che oggi però non trovano ancora sbocco in un documento strategico quale dovrebbe essere il DEFR. L’auspicio allora, e per quel che ci riguarda il convinto impegno, è che ci sia questo salto di qualità, indispensabile per una Politica che voglia essere capace di svolgere il proprio compito in una sfida così decisiva cui siamo chiamati insieme a tutto il Sistema Paese

Roberto Cosolini

Trieste, 22 luglio 2021

COS relazione DEFR 2022

Ne parlano

Roberto Cosolini

Ne parlano

Roberto Cosolini
Roberto Cosolini

Articoli correlati…