Salute: Celotti-Conficoni (Pd), dopo 5 anni zero rimborsi per cure private

Pubblicato il giovedì 18 Gen 2024

 

TRIESTE 18.01.24 «Quello che sta accadendo sulle liste d’attesa e sulla situazioni dei rimborsi delle cure e visite private è inaccettabile. Dopo cinque anni dagli impegni presi siamo a zero, la situazione non è solo sfuggita di mano, manca il benché minimo riconoscimento di un diritto garantito ai cittadini». Lo affermano i consiglieri regionali del Pd Manuela Celotti e Nicola Conficoni firmatari di due interrogazioni discusse oggi in terza commissione, attraverso le quali chiedevano alla Giunta di fare chiarezza sulla situazione dei rimborsi previsti dalla legge regionale 7 del 2009 che regolamenta appunto il rimborso delle spese sostenute dai cittadini che si rivolgono al sistema sanitario privato, qualora non siano garantiti i tempi previsti per alcune prestazioni offerte dal servizio pubblico.

«Sempre più, i cittadini che se lo possono permettere si trovano costretti a rivolgersi al privato, al di fuori del canale convenzionato, pagandosi interamente di tasca propria delle cure che dovrebbe garantire il servizio pubblico. A fronte di questa situazione, nonostante le previsioni di legge, i rimborsi restano un miraggio, un mero diritto astratto».

Secondo i due esponenti dem, «il problema, oltre al fatto che i cittadini e le cittadine che pagano le tasse per poi poter beneficiare dei servizi, devono pagarli due volte, è che non tutti possono, per mancanza di disponibilità economica, acquistare le prestazioni e da qui nasce quella quota di cittadini, pari circa all’otto per cento, che rinuncia a curarsi. Una situazione inaccettabile in termini di garanzia dei diritti e di equità sociale, che la politica di questa regione non può non affrontare. Uno dei modi, in attesa di capire quali soluzioni riorganizzative la Giunta proporrà per risolvere i problemi della sanità regionale, è affrontare seriamente la questione dei rimborsi, previsti per legge, ma che poi nel concreto sono difficilmente richiedibili e ottenibili. Serve una semplificazione della procedura e una campagna di informazione dei cittadini, che devono essere supportati nella fruizione di questa possibilità. Oggi l’assessore ha ammesso che i rimborsi sono praticamente pari a zero e si è impegnato a intervenire sul problema. Vigileremo affinché questo venga fatto».

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