Pari opportunità: consigliere csx, per il cdx donne sono un problema

Pubblicato il lunedì 29 Apr 2024

UDINE 27.04.24 «Il centrodestra del Fvg ha degli evidenti problemi con la presenza delle donne in politica e all’interno delle istituzioni: dopo aver negato per ben tre volte la doppia preferenza di genere ora punta a stravolgere il ruolo della Commissione regionale pari opportunità tra uomo e donna (Crpo) e della rappresentanza delle donne al suo interno». A denunciarlo sono le consigliere regionali di centrosinistra Manuela Celotti e Laura Fasiolo (Pd), Serena Pellegrino (Avs) e Rosaria Capozzi (M5s) oggi presenti a Udine, all’hotel Cristallo, dove si è tenuta una conferenza stampa durante la quale sono intervenute rappresentanti delle associazioni e organizzazioni impegnate nella promozione della parità di genere e nella tutela delle donne, sindacati e amministratrici locali.

«Attraverso una serie di emendamenti al ddl 18 “Omnibus”, presentati dai capigruppo di maggioranza, Calligaris, Di Bert, Giacomelli e Cabibbo (peraltro tutti uomini), il centrodestra mira a snaturare la ratio della legge regionale 23 del 1990 istitutiva della Commissione. L’obiettivo è quello di depotenziare la sua funzione e conseguentemente anche la rappresentanza femminile al suo interno, visto che per assurdo ci potremmo trovare con una maggioranza di commissari uomini e con un presidente uomo. Questo – secondo le consigliere di opposizione – è inaccettabile, anche per il modo con cui questi emendamenti sono stati proposti, senza nemmeno un confronto nella commissione consiliare competente e, ancora più grave, nella Commissione regionale pari opportunità. Questo ha un significato chiaro: non si vogliono le consigliere regionali all’interno della Commissione, oggi componenti di diritto e domani, con queste modifiche, non necessariamente più presenti. Inoltre, non ci sarà nemmeno la garanzia della presenza delle consigliere di parità». Tutto ciò, denunciano ancora le consigliere, «accade in una regione dove in Consiglio regionale siedono appena nove consigliere su 48 componenti l’assemblea e dove non si vuole approvare la doppia preferenza di genere per la scelta dei consiglieri e delle consigliere regionali. Questa – sostengono – è la reazione scomposta che il centrodestra ha rispetto all’azione che l’opposizione sta portando avanti in Consiglio, ponendo l’accento sulla parità di genere, sulla doppia preferenza, sul linguaggio di genere e sulla necessaria revisione del sistema di welfare, necessaria per garantire una pari opportunità di accesso delle donne alla politica, al mondo economico e alla comunità civile». Oggi, concludono, «attraverso questa conferenza stampa, oltre a denunciare la preoccupante distanza siderale che il centrodestra continua a dimostrare rispetto ai temi delle pari opportunità, parte un percorso che vedrà collaborare insieme alle consigliere regionali di opposizione (e speriamo anche a quelle di maggioranza, alle quali va la nostra solidarietà) le associazioni che rappresentano i diritti delle donne e che promuovono la parità di donne e uomini all’interno della comunità regionale, i sindacati, le amministratrici comunali e tutte le donne e gli uomini che oggi, numerose e numerosi hanno detto un no fortissimo a questi emendamenti e hanno ribadito la necessità di una più forte rappresentanza delle donne in politica e nelle istituzioni».

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