Migranti: Celotti (Pd), da cdx percezione distorta della situazione

Pubblicato il mercoledì 16 Apr 2025

15.04.25 – «Quando i numeri non piacciono e non sostengono la narrazione della destra, che continua a creare paura e diffidenza nei cittadini, allora si dice che non convincono. Troppo facile così». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) replicando alle affermazioni del consigliere regionale Roberto Novelli (Fi) riguardo ai risultati del report “Il diritto d’asilo 2024” della Fondazione Migrantes.

«Le persone immigrate che il consigliere Novelli incontra per strada, visto il basso numero di richiedenti asilo in rapporto alla popolazione, sono forse semplicemente persone regolarmente presenti, arrivate con le quote, con permessi di lavoro, o attraverso i ricongiungimenti familiari. Ma evidentemente fa più gioco continuare a dire che sono tutti irregolari e delinquenti» commenta Celotti. «Quello creato dalla destra è semplicemente un circolo vizioso: si tagliano i fondi per l’integrazione, aumenta la marginalità sociale delle persone immigrate, o comunque non si risolve, e così la destra può gridare ai problemi e continuare a dire che bisogna bloccare gli arrivi. Inutile continuare a sollevare i problemi in modo pretestuoso se poi ci si guarda bene dal risolverli» afferma Celotti.

«I dati sui pochissimi posti del sistema di accoglienza e integrazione, in una Regione che è porta di ingresso in Italia dalla rotta balcanica, sono davvero emblematici. Vogliamo continuare ad accusare di mancata volontà di integrazione le persone in strada in attesa di presentare domanda di asilo, così come quelle che escono da percorsi di accoglienza realizzati in strutture provvisorie o straordinarie a grande concentrazione, come è ad esempio la Cavarzerani? Vogliamo continuare a generalizzare i comportamenti devianti perché così è facile creare paura e poi consenso?» si chiede Celotti. La verità, continua, «è che in questa regione, che è fanalino di coda per natalità e vince il premio per l’invecchiamento della popolazione, una regione dove il mondo economico chiede con chiarezza alla politica di ragionare in termini realistici e non ideologici per contrastare il gravissimo problema della mancanza di personale in moltissimi settori produttivi e dei servizi, non riusciamo nemmeno a tenere sul territorio le persone richiedenti asilo che ospitiamo per un anno o più, perché non siamo capaci di creare le condizioni perché decidano di fermarsi in Fvg, a lavorare nelle nostre aziende, e mi riferisco alla mancanza totale di una politica sulla casa e alla gestione ancora fortemente discriminante delle misure sociali legate agli anni di residenza. Molti di quelli che arrivano se ne vanno, e con loro l’investimento che il sistema Paese ha fatto in termini di cure sanitarie, alfabetizzazione e in alcuni casi, troppo pochi, di formazione lavorativa».

E per chiarezza, conclude, «vorrei dire al collega Novelli che esiste in realtà una conclusione diversa, perché le persone immigrate che incontra per strada, visto il basso numero di richiedenti asilo in rapporto alla popolazione, sono forse semplicemente persone regolarmente presenti, arrivate con le quote, con permessi di lavoro, o attraverso i ricongiungimenti familiari. Ma evidentemente fa più gioco continuare a dire che sono tutti irregolari e delinquenti».

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