«Destinato alla demolizione il vecchio Ponte»
TRIESTE 23.04.24 «Una vicenda infinita e surreale, quella del ponte sul Torre della Sr UD 50 Palmarina. Ho presentato un’interrogazione all’assessore regionale Amirante per avere finalmente notizie ufficiali sul destino dell’infrastruttura, fondamentale per il territorio della Bassa Friulana. I lavori, iniziati nel 2017, interrotti per i fallimenti delle ditte incaricate e per seri problemi infrastrutturali dello stesso, sono ripresi solo nel 2023. Dalla Regione FVG arrivano finalmente dei chiarimenti, confermando che il ponte verrà riaperto tra sei settimane».
Lo afferma il consigliere regionale Franscesco Martines (Pd), a margine della risposta odierna all’interrogazione alla giunta regionale attraverso la quale chiedeva di chiarire le tempistiche sulla realizzazione del nuovo ponte sul Torre sulla strada regionale Ud 50 “Palmarina”.
«Credo e spero che queste notizie siano confermate – aggiunge Martines – e per questo vigilerò attentamente per evitare che nuovi ritardi si sommino agli attuali. E sul vecchio ponte, Amirante conferma che verrà abbattuto. Attività che sarà realizzata dopo l’apertura al traffico di quello nuovo, assieme a opere minori che verranno realizzate in un secondo momento».
«Lo stesso assessore regionale ci comunica che allo stato attuale, ai fini del completamento dell’intero ponte, manca solo l’installazione delle velette di finitura laterali anche con funzione di parapetto della pista ciclabile. Inoltre, per poter aprire il ponte al traffico – aggiunge il consigliere dem – risulta anche indispensabile completare le pratiche tecnico-amministrative che consistono nella redazione, da parte della direzione Lavori, della relazione sulle strutture ultimate e, da parte del collaudatore, del certificato di agibilità provvisoria dell’opera».
L’esponente di centrosinistra ricorda che “la travagliata vicenda dei lavori relativi al nuovo ponte sul Torre lungo la Sr UD 50 Palmarina è iniziata con l’avvio dei lavori nel 2017 e una prima, lunga sospensione da febbraio a giugno 2018 a seguito del fallimento della società affidataria. Pochi giorni prima del Natale 2018, terminato il varo del ponte e gettata metà della soletta, improvvisamente si è verificata la rottura di uno dei 1.066 tubi metallici della struttura reticolare del ponte; grazie all’Istituto italiano saldatura di Genova, si è poi scoperto che erano presenti un numero significativo di tubi difettosi».
«La sicurezza delle infrastrutture riveste carattere prioritario – evidenzia in conclusione Martines -, ma rappresenta una priorità per la comunità regionale e per il territorio di riferimento anche l’interesse al completamento dell’opera, trattandosi tra l’altro di un intervento commissariale»
