21.10.24 – «A fronte di emergenze sociali che esistono ormai da tempo, a partire dalla necessità di smuovere il mercato degli affitti e delle vendite a favore dei giovani, delle persone che potrebbero venire a vivere nella nostra regione e di quelle in difficoltà abitativa, la Giunta che in anni non ha fatto nulla su questo fronte, oltre alla misura sull’Ilia inizi anche ad affrontare i veri problemi». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) a margine delle sedute odierne della 1ª e 5ª commissione riunite per esprimere il parere sul disegno di legge 29 “Disposizioni in materia di Imposta locale immobiliare autonoma (Ilia)”.
«Il ddl 29 propone di limitare, di fatto, il possibile gettito futuro, e quindi l’autonomia, dei Comuni, bloccando l’aliquota massima allo 0,7 per le prime seconde case, mentre nulla in questo anno e mezzo è stato fatto per ridurre il gettito della Regione, magari a tutela dei cittadini e delle cittadine con reddito basso, come più volte è stato chiesto dalle opposizioni, per esempio rispetto all’addizionale Irpef regionale. In termini di redistribuzione della ricchezza, quindi, siamo decisamente fuori strada».
Prima del voto Aula, annuncia Celotti, «ci chiediamo quindi se questa era davvero la priorità, a fronte di un costo stimato dell’intervento di 34 milioni, che potevano forse trovare altre forme di utilizzo. Ci chiediamo inoltre che impatto avrà questa manovra rispetto alle vere problematiche sul tavolo. Se possiamo capire la necessità di venire incontro a chi, ad esempio, ha ereditato una seconda casa in montagna o in un’area poco attrattiva, dove nessuno è interessato a comprare, crediamo però che un ragionamento andasse fatto approfondendo la situazione dei diversi contesti territoriali, perché in città e nelle località turistiche la situazione è anche molto diversa, il mercato è più dinamico e i prezzi sono abbastanza alti, e proprio qui lo sgravio per i cittadini, che verrà compensato da maggiori trasferimenti regionali ai Comuni interessati dal minor gettito, peserà di più sulle casse regionali, perché sono proprio questi i Comuni con le aliquote più alte».