CARLI: Relazione di minoranza sulla Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale 2024

Pubblicato il giovedì 07 Dic 2023

Relazione di minoranza sulla Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale 2024

La Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza Regionale presentata in occasione della discussione sulla manovra di bilancio per il triennio 2024-2026, negli obiettivi generali conferma quanto già espresso nel DEFR presentato nel mese di giugno scorso ed esaminato in concomitanza della sessione estiva di assestamento al bilancio.
È presente l’aggiornamento della situazione economica generale e della parte relativa al quadro internazionale, nazionale e regionale: esso fornisce indicazioni non rassicuranti sul futuro prossimo e a medio termine, data la generale contrazione economica (in particolare del settore manifatturiero), favorita dal clima di crescente incertezza geopolitica determinata dal protrarsi del conflitto russo-ucraino e anche dal nuovo fronte di guerra in Israele.
Rispetto a solo cinque mesi fa, la situazione è in netto peggioramento, sia per quanto riguarda gli indicatori congiunturali (rispetto al trimestre precedente) che quelli tendenziali (rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente): secondo i dati recentemente pubblicati da Confindustria FVG, a livello tendenziale (y/y) il calo della produzione, del fatturato e degli ordini si attesta attorno al 10%, il maggior calo da maggio 2020.
Il ciclo di ripresa economica avvenuto dopo la crisi pandemica grazie alle politiche fortemente espansive messe in atto dalla UE e, in Italia, dai governi Conte e Draghi, può considerarsi concluso, mentre l’attuale governo è impegnato ad una difficile “quadratura del cerchio” tra il mantenimento delle promesse elettorali fatte un anno fa e la definizione delle nuove regole UE del Patto di Stabilità (temporaneamente sospeso all’indomani della crisi pandemica).
Molti autorevoli istituti di ricerca economica e statistica stanno già procedendo ad una generale revisione al ribasso delle stime di crescita economica per il prossimo anno, che verosimilmente avrà un effetto anche sul pur florido bilancio della nostra Regione per quanto attiene alle previsioni di entrate tributarie.
Se è vero che il peggioramento del quadro macroeconomico rappresenta la principale novità dell’aggiornamento al DEFR, non vanno assolutamente trascurati gli altri dati di contesto che contribuiscono a definire lo scenario in cui esplicitare le possibili azioni del governo regionale:
• crisi sistema sanitario regionale
• crisi del sistema degli enti locali
• inflazione – minor potere acquisto per le famiglie
• invecchiamento/denatalità/spopolamento
• piano di adattamento cambiamento climatico
• sistema scolastico e della formazione anche in relazione ai fenomeni migratori
Le criticità sopra citate, pur legate a fattori nazionali o addirittura globali, definiscono un quadro di declino del contesto regionale: l’abbondante disponibilità di risorse finanziarie nel bilancio (condizione molto rara rispetto alle altre regioni) rappresenterebbe una grande opportunità per affrontare con decisione e responsabilità le opportune scelte politiche volte ad “invertire la rotta” e tramutare il declino in nuova fase di crescita sociale.
Spiace invece dover constatare che il DEFR 2024, nella sua versione aggiornata, non tenga in opportuna considerazione nessuno dei dati di contesto appena citati, e quindi non riporta azioni specifiche e decise per affrontare e risolvere concretamente anche solo qualcuna delle problematiche sopra esposte.
La sensazione è che con questo DEFR la Giunta destini la “grande riserva di munizioni” disponibile (la dotazione finanziaria) più per sparare a raffica e cercare di colpire in tutte le direzioni (accontentando un po’ tutti ma senza incidere sul cambiamento) che per concentrarsi su alcuni “bersagli grossi” e tentare con decisione di determinare in essi un profondo miglioramento.
Facciamo alcuni esempi.
Aumento del gettito IVA nel bilancio regionale a causa dell’inflazione: andrebbero attuate delle misure compensative per i cittadini meno fortunati, magari restituendo un po’ dell’iniqua tassa con il taglio dell’addizionale IRPEF. A noi pare corretto ed eticamente giusto restituire a questi cittadini quanto “indebitamente” guadagnato da una regione che non può essere matrigna.
Missione 13, “Tutela della Salute”, pagine 82 e 83 del DEFR. In una riga specifica si fa riferimento alle liste di attesa ma non ci sono riferimenti all’attuale crisi attraversata dal Sistema Sanitario Regionale, peraltro avvalorata dai numerosi dati AGENAS che evidenziano un tracollo rispetto alle altre regioni italiane per quanto riguarda il peggioramento dei tempi di attesa sia nelle prestazioni ambulatoriali (anche solo nel confronto tra 1° semestre 2022 e 1° semestre 2023) o per la maggior parte degli interventi chirurgici (confronto tra 2021 e 2022).
Sarebbe stato necessario dare maggiore risalto alla declinazione di possibili azioni da intraprendere per cercare di riportare personale nella Sanità pubblica regionale, così come per incentivare i professionisti ad occupare i posti di MMG rimasti vacanti nel territorio. La sensazione è che si sia voluto scrivere il meno possibile, ma tutto ciò non sembra essere un buon viatico per la risoluzione del problema, almeno non per le soluzioni che il Partito Democratico intende proporre.
Missione 18 – “Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali”, pagine 101 e 102 del DEFR. Possiamo dire che siamo quasi di fronte ad un caso di negazionismo: non una parola sul fatto che i Comuni sono sempre meno in grado di fornire risposte alle comunità in termini di servizi ed investimenti, data la grandissima difficoltà nelle assunzioni; non una parola sul fatto che ogni anno di più i Comuni stanno accumulando sempre maggiori risorse non spese. Per molti tra gli enti locali ormai siamo quasi alla paralisi. Se anche la Corte dei conti ha certificato come tenere in avanzo centinaia di milioni di euro fermi non sia un buon segnale, forse è giunto il momento di riconoscere che la controriforma degli EELL basata su un concetto piuttosto distorto di libertà non ha avuto gli effetti sperati.
Nel DEFR non compaiono indicazioni o riflessioni su possibili modelli organizzativi o altre iniziative volte a risolvere la carenza di dipendenti nei Comuni, tuttavia si trova grande enfasi sul progetto delle nuove province elettive, nonché al nuovo sito web delle autonomie locali. Delle Comunità volontarie si parla solo in merito agli obblighi di finanza pubblica. Un mondo al contrario.
Con riferimento al Piano di adattamento climatico, ci sarebbe piaciuto poter leggere nella Missione 9 collegata all’Ambiente (peraltro ricca di numerosi spunti operativi) qualche riferimento più esplicito ad una strategia per la gestione della risorsa “acqua” (sempre meno frequente, sempre più intensa) in relazione alle attività produttive. Le iniziative proposte dalla giunta in merito ai contributi per la raccolta dell’acqua nei giardini privati appaiono certamente apprezzabili, ma di scarso effetto concreto rispetto al problema complessivo.
Le tematiche legate all’invecchiamento/denatalità/spopolamento richiedono progetti decisi per incentivare la natalità nelle nostre giovani famiglie; al tempo stesso va pensato un concreto piano di attrattività, accoglienza e formazione per giovani provenienti anche dall’Estero e disponibili a trasferirsi per lavorare nelle aziende della nostra regione, attraverso la disponibilità di servizi ed agevolazioni. Le limitazioni all’accesso dei servizi in base agli anni di residenza in regione appaiono ormai quantomeno ideologiche e fuori dal tempo, in un contesto come quello attuale in cui le aziende faticano a trovare lavoratori. Nel recente passato, Alto Adige e Paesi germanici si sono dimostrati molto più concreti nell’affrontare questa problematica, dando risposte alle necessità delle aziende.
Nella Missione 4, relativa all’Istruzione e al diritto allo studio, lascia quanto mai perplessi la mancanza di qualsiasi riferimento ad un pensiero strategico legato al dimensionamento scolastico: con queste premesse la sensazione è ci si ritroverà anche in futuro a subìre scelte operate all’ultimo momento, senza i tempi necessari per una opportuna condivisione con i territori.
Va doverosamente detto che molte sono le analisi presenti nel DEFR che possono senz’altro trovare condivisione anche da parte del Partito Democratico, ma la genericità con cui si sono affrontati molti temi cruciali rende la sensazione amara di aver perso l’ennesima occasione per dare una svolta concreta all’intervento regionale, capace di incidere sul futuro della nostra comunità regionale.
Le inserzioni pubblicitarie e le campagne di promozione a cui codesta giunta ci ha abituato con una certa frequenza, e che immaginiamo implementerà visto l’aumento del relativo capitolo dello stanziamento di bilancio, ingrassano i media ma non cambiano la vita alle persone.
Occorre un ripensamento generale della strategia regionale senza il quale continueremo a ritrovarci a discutere dei soliti problemi senza trovare soluzione rinviando forse al futuro (magari a qualcun altro) scomode decisioni.
Inoltre, come nelle precedenti occasioni, purtroppo anche questa volta non si è colta l’occasione della manovra di bilancio per aprire un confronto con le componenti più significative della comunità regionale, siano imprenditoriali o del mondo del lavoro, dell’università e della ricerca, nonché del terzo settore.
Il dialogo e il confronto di idee non sono purtroppo considerati un esercizio utile da questa giunta e da questa maggioranza e questo rappresenta, per la qualità e l’adeguatezza delle azioni, un’occasione perduta.
In sintesi, i documenti della manovra di bilancio per il prossimo triennio evidenziano ancor più dello scorso anno delle cifre di stanziamento in forte crescita. A fronte di tutto ciò, evidente già nel corso di questa estate, da una base economica così consistente e mai così ricca dal 2015, ci saremmo aspettati idee nuove e coraggio per iniziare un nuovo percorso.
Forse la Giunta e la maggioranza hanno a disposizione troppe risorse e non sanno come impiegarle. Sarebbe sufficiente accettare anche poche proposte dell’opposizione senza far finta di bocciarle per poi copiarle, in ritardo come spesso è capitato.

Andrea Carli

Trieste, 7 dicembre 2023

0760 - CAR relazione minoranza NADEFR 2024

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