CARLI: Relazione di minoranza sul DDL 8

Pubblicato il venerdì 20 Ott 2023

Relazione di minoranza sul Disegno di Legge n. 8 Misure finanziarie multisettoriali

Presentato dalla Giunta regionale il 29 settembre 2023

Egregio Presidente, Gentili Colleghe e Colleghi,

la manovra di “assestamento bis” che ci accingiamo ad esaminare in aula, seppur in una dimensione ridotta rispetto all’analogo provvedimento discusso nel mese di luglio scorso, presenta una rilevantissima quantità di risorse da impiegare: oltre 300 milioni di euro che, sommati a quanto già stanziato a luglio, raggiungono una cifra totale in assestamento molto vicina al miliardo e mezzo di euro.

L’assestamento autunnale – il cui stanziamento di risorse è legato all’immediato impegno – è l’ultima legge legata al Bilancio 2023 e, come tale, non può non essere oggetto di una valutazione politica generale sulla gestione e sulle scelte iniziate con le Legge di Stabilità 2023 e continuate con le successive norme approvate in questa e nella precedente legislatura.

Credo meriti partire dall’enorme mole di risorse finanziarie oggi a disposizione dell’Amministrazione regionale. Essa deriva da diversi fattori, non sempre ricordati – a nostro parere – a dovere:
. l’aumento delle entrate tributarie regionali e il versamento diretto da parte di imprese e cittadini dovuto al “rimbalzo” della crescita economica post-Covid;
. l’introduzione del metodo di calcolo delle entrate sul cosiddetto gettito “maturato” anziché solo su quello “riscosso”, metodo che sta producendo in questi anni un saldo ampiamente positivo delle compartecipazioni erariali a favore delle casse regionali, tanto da poter essere considerato come uno dei principali elementi collegati alla determinazione di questa nuova rilevante disponibilità di risorse. Tale importante cambiamento nel metodo di calcolo delle entrate è stato introdotto con la modifica dello Statuto avvenuta a fine dicembre 2017 con legge dello Stato e con accordo della giunta regionale di centrosinistra: giusto e corretto riconoscere ed evidenziare l’importanza di tale provvedimento, senza il quale molto probabilmente oggi ci troveremmo a fare ben altre valutazioni rispetto alle risorse disponibili;
. la rinegoziazione del 2021 dei Patti finanziari con il Governo Draghi – che ha riconosciuto alle autonomie speciali ulteriori spazi finanziari – definita dall’Amministrazione Fedriga con il recupero di importanti risorse al Bilancio regionale.

Al di là del riconoscimento dei vari meriti, vale la pena tornare alle valutazioni di sostanza, relative alle risorse disponibili nel presente assestamento.

Non ci sorprende che gli uffici della ragioneria abbiano trovato un altro bel tesoretto nel giro di un mese e mezzo, frutto di una valutazione e gestione prudente dei mesi scorsi; se la tempistica (ottobre anziché luglio) è figlia della prudenza, l’entità del nuovo assestamento in linea di massima era già stimata ed attesa da tempo, motivo per cui ci saremmo aspettati da parte della Giunta regionale delle scelte non solo rivolte a soddisfare le pur importantissime emergenze o esigenze a breve termine, ma anche delle azioni per iniziare ad affrontare temi cruciali in maniera strutturale.

Se non ci sarà da parte della Giunta il coraggio di operare scelte strutturali e compiere uno sforzo di guardare anche al medio e lungo termine, ancora una volta ci rammaricheremo di un’altra occasione persa.

In sede di discussione nelle commissioni di merito e anche nella prima commissione deliberante, abbiamo volutamente tenuto un atteggiamento costruttivo, non contrario a priori, proprio perché riteniamo importante un approccio legato al merito degli interventi proposti.

Il metodo adottato da parte del nostro gruppo per l’esame di questo provvedimento, come peraltro anche per il precedente assestamento estivo, è stato improntato ad una seria e ponderata riflessione sull’utilizzo delle risorse affinché se ne assicuri il celere impiego e la conseguente messa in circolo nel sistema regionale.

La valutazione sulle ulteriori proposte che la Giunta intenderà portare all’attenzione dell’aula avrà lo stesso approccio del lavoro delle commissioni e il nostro lavoro di proposta non mancherà per migliorare il provvedimento affinché la consistente mole di risorse messe in campo non sia sprecata, ma anzi finalizzata a dare le necessarie risposte, sperando che questa volta ci possano essere vere misure strutturali. Allo stesso modo, vedremo se la maggioranza di centrodestra, come finora avvenuto, continuerà a privilegiare il pregiudizio e a bocciare ogni proposta migliorativa.

È soprattutto sulle questioni più importanti per la vita della comunità regionale che ci aspettiamo quanto meno dei segnali significativi e coraggiosi da parte di chi governa:
. sul tema delle politiche industriali, la Giunta e la maggioranza dovrebbero iniziare a decidere, ascoltando tutti ma senza atteggiamenti ondivaghi legati all’interlocutore del momento: quanto accaduto in occasione dell’audizione su progetto industriale a San Giorgio di Nogaro ha evidenziato la grandissima insoddisfazione di tutti i soggetti coinvolti (per ragioni ovviamente diverse), e le motivazioni con le quali la Giunta – dopo aver detto di sì per ben tre volte con atti ufficiali – ha dichiarato che il progetto non sarà più realizzato (cioè l’eccessivo costo per la realizzazione delle infrastrutture) non regge, considerate le risorse a disposizione del Bilancio regionale.

Le risorse disponibili in questa variazione di bilancio sono più che doppie rispetto al costo delle infrastrutture di cui sopra: segno evidente che questa Giunta non ha avuto il coraggio (o la capacità di pianificazione) e nemmeno tentato di ricercare (con l’investitore) un sito alternativo ove collocare un possibile investimento altamente strategico per l’economia della nostra Regione. Ma non si dica che mancano le risorse…
– sul tema degli Enti locali, il recente rapporto della Corte dei Conti ha certificato, se mai ne avessimo avuto bisogno, che la problematica del personale e della qualità della gestione amministrativa degli enti locali è urgente e non più rinviabile: dopo aver azzerato le riforme precedenti, è evidente che serve una strategia di accompagnamento per migliorare l’efficienza dei Comuni, senza invocare poteri taumaturgici collegati al ritorno delle Province elettive.
È ormai tempo di fare scelte chiare, evitando di replicare atteggiamenti di incertezza e confusione sulle questioni decisive per le sorti regionali, cogliendo l’occasione di questo periodo di “vacche grasse” prima che le nubi della crisi si facciano via via più minacciose anche per il Friuli Venezia Giulia. Come sempre, non ci sottrarremo al confronto ed entreremo nel merito di tali scelte;
– sulla sanità, restiamo in attesa di capire quello che la Giunta, al di là degli annunci, vorrà fare. Rispetto alle molte sollecitazioni di questi ultimi mesi provenienti non solo dal nostro Gruppo e dagli altri gruppi di opposizione, ma soprattutto dal mondo delle professioni sanitarie e dalle associazioni e comitati a difesa dei cittadini utenti, ci aspettiamo dalla Giunta proposte concrete e scelte che sicuramente non saranno facili, non solo annunci o proclami. I 60 milioni ulteriormente stanziati in questa mini-manovra non bastano per affrontare le emergenze. Le risorse impiegate, se non accompagnate da scelte condivise di largo respiro, sono solo un palliativo.

Sulla sanità, questo assestamento autunnale deve chiaramente tener conto del periodo limitato che abbiamo difronte per poter impiegare le risorse da stanziare e che di fatto tra un mese inizieremo a ragionare sulla futura legge di stabilità 2024. Quella sarà inevitabilmente la sede per una discussione di più lungo respiro però crediamo che già in questa occasione alcune cose si possano fare.

Questa occasione non andrebbe sprecata appunto perché la recente discussione in aula sulla mozione presentata dalle opposizioni sul finanziamento regionale della sanità, e l’intervento dell’assessore Riccardi hanno esplicitato come certi interventi non sono più rinviabili e certi nodi andrebbero sciolti urgentemente, non potendo più il sistema permettersi di rimandare scelte ineludibili.
E allora la Giunta dica fin da subito quali criticità affrontare. Ci aspettiamo che l’assessore dica chiaramente dove si deve intervenire. Come sempre, noi faremo responsabilmente la nostra parte, e non ci sottrarremo certo ad una discussione difficile e territorialmente complicata.

Sulle politiche industriali non va molto meglio: la Giunta ha recentemente negato la possibilità di un investimento sul territorio (quello di Metinvest in Aussa-Corno, zona industriale che vede già presenti 6 tra laminatoi e impianti siderurgici) da 2,2 miliardi di euro, che avrebbe portato sicuramente molte e nuove entrate per la Regione e circa un migliaio di occupati tra diretti e indiretti.
In commissione, a fronte delle nostre domande che chiedevano se la Giunta avesse approfondito con l’investitore la ricerca di un sito alternativo a quello di “punta sud”, dall’assessore Bini abbiamo ricevuto come risposta un imbarazzante silenzio, che equivale a un eloquente “no”.
Oggi, a fronte della possibilità che l’investimento si sposti in Italia o addirittura all’estero, rinnoviamo alla Giunta l’invito a ricercare un sito alternativo in regione, perché non vorremmo ritrovarci tra qualche tempo, magari in mezzo a una crisi economica, a sentire le recriminazioni della Giunta Fedriga per l’occasione persa. Chi è al governo della Regione ha l’obbligo e la responsabilità delle scelte e a queste non può sfuggire. Se il problema per caso riguarda l’infrastrutturazione del territorio, riteniamo che sia un “non problema” vista l’ingente mole di risorse a disposizione del bilancio regionale.

Alcune scelte presenti nella norma in discussione le abbiamo condivise e ritenute e positive: tra questi, sicuramente figurano le importanti risorse messe a disposizione dello Sport e della Cultura, così come quelle destinate alle imprese nei cosiddetti fondi di rotazione e gli ulteriori stanziamenti rivolti ai privati per la realizzazione di impianti fotovoltaici, pur mantenendo il giudizio negativo (espresso al momento dell’approvazione della norma e nell’ultimo assestamento di luglio) sulle modalità di concessione del contributo, che interviene ad intervento già effettuato dal singolo privato e non in aiuto a chi non ha da sé le risorse per tale intervento. Ma queste sono ripetizioni di misure già adottate, in qualche modo fisiologiche e scontate.

Anche sugli enti locali è ormai improcrastinabile un serio e approfondito esame della situazione reale e quindi decidere di affrontare le diverse criticità presenti da diversi anni: passati oltre 5 anni dalla chiusura delle UTI, ad oggi non si mai è palesato un disegno riformatore da parte di questa maggioranza che permettesse ai nostri comuni non solo di tirare a campare, ma soprattutto di essere protagonisti dello sviluppo locale e del governo del territorio.
Come già ricordato, nella recente seduta della V commissione, nonostante il fastidio dimostrato da alcuni esponenti di maggioranza, a tratti perfino irrispettoso nei confronti della presidente della Corte dei Conti e dei magistrati che l’avevano accompagnata, è emersa la grave situazione in cui versano soprattutto i Comuni medio-piccoli a causa della carenza di personale in generale e della mancanza di personale qualificato per reggere le competenze loro attribuite.
È evidente che la questione non è economica, almeno nel senso dei finanziamenti di cui possono beneficiare gli enti locali. Anzi, per certi versi il poderoso finanziamento di opere mai effettivamente realizzate o in grave ritardo, dimostra che la macchina amministrativa non è in grado per com’è organizzata di reggere la complessità delle procedure e regole vigenti. Che la colpa sia la mancanza di personale tecnico o che sia la scarsità di quello amministrativo in grado di assumersi responsabilità nel portare avanti i procedimenti amministrativi, in ogni caso così non si può più andare avanti.
La Giunta farebbe bene ad ascoltare l’allarme sollevato dai sindaci rispetto ad un sistema oramai in tilt; almeno ascolti l’avviso lanciato dalla Corte dei Conti regionale, che più volte ha sottolineato nel corso della seduta della commissione come il timing del loro referto si fermasse ai bilanci consuntivi 2021 e prima di ogni presa in carico di finanziamento PNRR da parte dei comuni.
Non è possibile che i Comuni tengano ferme centinaia di milioni di euro, risorse in costante aumento negli ultimi anni e si continui a trasferire loro risorse senza porsi il problema di quando e come verranno spese: ci auguriamo pertanto che la prossima puntata della “concertazione” non sia lo specchio di quello che abbiamo già visto negli ultimi anni, perché significherebbe continuare a ignorare segnali evidenti di difficoltà.

Ci saremmo aspettati qualche idea nuova e non solo una distribuzione tramite i soliti canali. Ripetiamo a maggior ragione oggi che sarebbe saggio e opportuno mettere a frutto le enormi risorse ancora a disposizione e cogliere fino in fondo un’occasione per un cambio di paradigma tanto atteso dalla comunità regionale.

Intendiamo ripeterlo a maggior ragione oggi in quanto i segnali sulla frenata dell’economia a livello internazionale, dopo il buon rimbalzo post-covid, non tarderanno a riverberarsi anche a livello regionale già a partire dal 2024 con riflessi inevitabili sul triennio successivo. Cogliere l’occasione oggi per iniziare percorsi di riforma e revisione della macchina regionale nel suo complesso, con enormi risorse a disposizione, potrebbe tornare utile tra qualche anno quando le difficoltà si mostreranno drammatiche con conseguenti interventi sicuramente più drastici.

In I Commissione integrata il nostro Gruppo si è astenuto sul disegno di legge nel suo complesso, facendo prevalere una valutazione “tecnica” su una norma che, per la natura del provvedimento, utilizza in buona parte modifiche tabellari.

Ribadiamo il giudizio politico complessivo negativo sulle politiche di una Giunta che, pur con una dotazione finanziaria mai vista prima nella storia della nostra Regione, dimostra poche idee di prospettiva e rinuncia a definire chiaramente le priorità di intervento, ben sapendo che all’orizzonte si delineano tempi difficili e complicati.

Andrea Carli

Trieste, 19 ottobre 2023

0523 - CAR Relazione minoranza DdL8

Ne parlano

Andrea Carli

Ne parlano

Andrea Carli
Andrea Carli

Articoli correlati…