Trieste, 15.10.24 – «Questo “secondo tempo” della manovra estiva conferma che la Giunta Fedriga continua a navigare a vista e la riprova è rappresentata dagli stanziamenti sulla Sanità, un comparto che assume un’importanza primaria per i cittadini e assorbe gran parte del bilancio complessivo della Regione». Lo afferma il consigliere regionale Andrea Carli (Pd), relatore del ddl 26.
«Con il 2024 agli sgoccioli siamo nuovamente chiamati a finanziare la spesa corrente della Sanità con entrate del tutto straordinarie», continua Carli ricordando che in occasione dell’approvazione della legge di Stabilità 2024 il Pd aveva chiesto di «stanziare tutto il necessario sul sistema salute in modo da fissare a inizio anno gli obiettivi per i direttori e poterli così valutare per le loro capacità di gestione e non invece, come è successo, ripianare buchi a fine anno. La motivazione di dover ripianare il mancato introito da parte dello Stato non regge, manca la necessaria programmazione per una sanità dove, chi governa continua a ripetere che è necessario fare cambiamenti, senza dirci cosa si vorrebbe cambiare». Altro elemento che ha determinato il voto negativo in commissione, spiega ancora Carli, riguarda i requisiti di accesso all’edilizia sovvenzionata: «La modifica sui 5 anni è stata fatta solo perché costretti da una sentenza di incostituzionalità della Corte costituzionale, non certo da un’inversione di rotta rispetto alla loro ideologia, visto la poco o nulla convinzione dimostrata. Si riempiono la bocca di attrattività del nostro territorio e del suo tessuto imprenditoriale, poi restano fermi su posizioni ideologiche che invece che attrarre respingono o non permettono un pieno ingresso dei lavoratori». E ancora, «destano molti dubbi interventi come quello della galleria Bombi a Gorizia, che ci pare un ennesimo spreco di denaro. Resta infine una larga fetta di somme disponibili, ben 50 milioni senza alcuna destinazione. Su questo esprimiamo forte perplessità e amarezza, e un dubbio di fondo: a cosa assisteremo in Aula? All’ennesimo diluvio di emendamenti puntuali della maggioranza di centrodestra?».
Per quanto riguarda il Gruppo Pd, conclude Carli, «porteremo in Aula proposte che saranno improntate a impiegare tali risorse, ferme e inspiegabilmente non utilizzate: lo faremo pensando al loro migliore utilizzo possibile e tenendo conto delle imminenti scadenze nella chiusura del bilancio 2024, destinando alla imminente manovra di Stabilità 2025 ragionamenti di più ampio respiro».