Ambiente: Pozzo (Pd), sicurezza sul Tagliamento, ancora ad anno zero

Pubblicato il martedì 23 Gen 2024

 

TRIESTE 23.11.24 «Mentre la giunta rimescola le carte in tavola, la messa in sicurezza del Tagliamento riparte ancora una volta dall’anno zero. E intanto le preoccupazioni dei cittadini e degli amministratori locali non trovano risposte». Lo afferma il consigliere regionale Massimiliano Pozzo (Pd) intervenuto oggi in quarta commissione, riunita per l’audizione sulle progettualità relative alle soluzioni idrauliche ipotizzate per la messa in sicurezza del fiume Tagliamento.

«Dopo anni in cui la Regione ha portato avanti la soluzione della traversa di Pinzano, confermando quanto indicato dal Laboratorio Tagliamento, abbiamo appreso solo dalla stampa (a fine dello scorso anno) che si era deciso di cambiare optando per opere alternative, prima fra tutti un utilizzo del ponte di Dignano per realizzare una barriera idraulica per trattenere il picco dell’onda di piena a protezione dell’ esondazione più disastrosa. E realizzando una cassa di espansione fuori alveo all’altezza di Madrisio. Ricordiamo inoltre – continua – che nel febbraio del 2020 ci fu un’audizione fotocopia nella quale si confermarono gli obiettivi su Pinzano. A distanza di quattro anni esatti cambia tutto e sembra di essere di nuovo all’anno zero» afferma Pozzo.

«Se da un lato abbiamo apprezzato l’illustrazione tecnica fornita dal direttore Canali, dall’altro va detto che la Giunta regionale ha perso anni, modificando solo qualche mese fa le decisioni già prese senza nemmeno sentire prima il Consiglio regionale, né tantomeno il territorio: alle preoccupazioni espresse oggi dai sindaci di Latisana e Lignano va data una risposta concreta» prosegue il consigliere dem. «Attendiamo di capire come sarà modificato il Piano di gestione del rischio alluvioni e auspichiamo che ci sia chiarezza sulle scelte, sui tempi di realizzazione delle opere e sulla loro fattibilità economica e sociale, ricordando anche che a oggi non c’è alcuna copertura economica. Non abbiamo inoltre sentito alcun impegno concreto per realizzare gli interventi nei tempi previsti dalle scadenze del piano alluvioni previste per il 2027. Occorre scongiurare un nuovo rinvio a tempo indeterminato, tenuto conto dei gravi sconvolgimenti che sta portando il cambiamento climatico».

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