Ambiente: Celotti (Pd) con Comunità collinare avviato percorso per tutelare il Tagliamento

Pubblicato il giovedì 11 Gen 2024

11.01.24. «Il Tagliamento è un bene comune e come tale va tutelato in maniera trasversale e condivisa, trovando una sintesi che unisca le diverse sensibilità dei territori attraversati e vicini al corso d’acqua e dei sindaci dei comuni rivieraschi, pur riconoscendo unanimemente la necessità di mettere al primo posto la sicurezza, tutelando ambiente e territorio». Lo afferma la consigliera regionale Manuela Celotti (Pd) promotrice di un incontro che si è svolto lo scorso martedì 9 gennaio con i sindaci della Comunità collinare del Friuli con l’obiettivo di avviare un confronto per definire una posizione unitaria rispetto alle annunciate opere che interesseranno il Medio corso del fiume.

Il prossimo 23 gennaio, fa sapere Celotti, «i sindaci dei Comuni rivieraschi di questo tratto di Tagliamento verranno auditi in 4ª commissione consiliare rispetto all’annunciata realizzazione di una traversa a Dignano e di una cassa di espansione a Madrisio. La convocazione – chiarisce – è stata richiesta dai consiglieri regionali di opposizione della 4ª Commissione a seguito del mancato coinvolgimento, rispetto a un’opera così strategica e impattante e della quale però ancora l’assessore Scoccimarro non ha riferito in modo puntuale ai consiglieri e alle consigliere regionali.

Finalmente saremo informati sulle nuove previsioni di intervento sul medio corso del Tagliamento, un passaggio fondamentale, che abbiamo richiesto più volte dopo aver appreso, dalla stampa, che non si parla più della traversa di Pinzano, ma di una barriera connessa al nuovo ponte di Dignano, notizia a seguito della quale abbiamo chiesto l’audizione». Su questo, continua Celotti «si deve capire, prima di esprimere una posizione, quali evidenze scientifiche avvallano le nuove previsioni, che impatto avrà sull’ambiente circostante la barriera di Dignano in occasione della piena, così come a Madrisio. Va inoltre chiarito se la barriera sarà integrata al ponte o costituirà un’opera a sé e che impatto paesaggistico e ambientale avrà, perché esprimere un parere senza avere contezza di questi elementi sarebbe poco serio da parte degli amministratori locali e dei consiglieri regionali che rappresentano cittadini e cittadine delle proprie comunità territoriali e della regione. Se i nuovi interventi previsti riusciranno a conciliare le istanze di sicurezza con la tutela di un fiume che rappresenta un patrimonio regionale inestimabile, questo deve essere riconosciuto anche come un risultato della mobilitazione delle comunità, dei comitati e delle associazioni del medio corso, e dei sindaci e sindache che hanno avuto la forza e il coraggio di rappresentare queste istanze e di prendere una posizione chiara, contro delle opere che avrebbero irrimediabilmente deturpato un ambiente unico e che comunque, adesso apprendiamo, non sarebbero state comunque risolutive».

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