29.04.24 «Quello che fa oggi il centrodestra è solo uno strumentale tentativo di “melina” che rischia di non portare ad alcun risultato utile. Come già successo con la mozione dello scorso febbraio, anche la norma inserita oggi nell’omnibus rischia fortemente di finire sotto la tagliola dell’impugnazione del governo e di contenziosi infiniti, lasciando i terreni agricoli e di pregio oggetto di invasione di mega parchi fotovoltaici». Lo affermano i consiglieri regionali del Pd Diego Moretti (relatore di minoranza del ddl 18), Francesco Martines, Andrea Carli e Massimiliano Pozzo intervenendo sull’emendamento proposto dalla Giunta per individuare le aree su cui sarà vietata l’installazione degli impianti fotovoltaici a terra. Al momento dell’approvazione, tutto il gruppo, come anticipato dal capogruppo Moretti, non ha partecipato alla votazione.

«Parlare di “aree caratterizzate da presumibile non idoneità ai fini della realizzazione di impianti fotovoltaici” significa creare una situazione aleatoria che può dare solo adito a controversie e conflitti sulle varie interpretazioni possibili. Dopo aver atteso mesi, nel 2021, prima di discutere la nostra norma arriviamo con un pauroso ritardo aggravato da plurime sentenze della Corte costituzionale verso la nostra e altre leggi regionali. Un aspetto non di poco conto – continuano i consiglieri dem – è la completa mancanza di condivisione di questa norma, portata con urgenza in Aula senza nemmeno il passaggio in commissione, una cosa grave. Abbiamo perso tempo nei mesi scorsi a discutere leggi certamente non urgenti e oggi ci viene detto che “non c’è tempo da perdere”, inaccettabile».

Questa, concludono «non è certo una risposta ai forti problemi segnalati da diversi Comuni ormai travolti e invasi in maniera del tutto incontrollata. Servirebbe un’azione a livello nazionale da parte di Fedriga, nella sua veste di presidente della Conferenza Stato-Regioni, per indurre il Governo, del suo stesso colore politico, a legiferare per salvaguardare le aree agricole attualmente invase in maniera devastante dai parchi fotovoltaici».

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