Sanità: Conficoni (Pd), su ospedale Spilimbergo serve personale, non accorpamenti

Pubblicato il lunedì 28 Mar 2022

28.03.22 «La paventata unificazione dei reparti di medicina e chirurgia dell’ospedale di Spilimbergo va scongiurata per evitare commistioni che rischiano di creare problemi clinici a pazienti ricoverati per problematiche diverse. Al posto delle continue passerelle del centrodestra per annunciare investimenti nelle strutture, è necessario per Spilimbergo, così come per il servizio sanitario regionale in generale, avviare un serio piano di potenziamento del personale, vero motore per offrire servizi e cure di qualità». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) che attraverso un’interrogazione all’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, porta in Consiglio il tema dell’accorpamento del reparti di medicina e chirurgia del presidio ospedaliero di base di Spilimbergo.

«Negli ultimi due anni sono stati diversi e prolungati gli stop all’attività delle chirurgie del presidio di Spilimbergo, con il personale trasferito al Santa Maria degli Angeli di Pordenone. Lo scorso 28 febbraio – ricorda Conficoni – è stato riaperto il reparto di chirurgia e contestualmente, lo stesso giorno, si è tenuto un incontro (al quale hanno partecipato il presidente della Regione, Fedriga, l’assessore Riccardi, Zannier, il direttore dell’Asfo, Polimeni e i sindaci dei distretto sanitario) durante il quale sono stati annunciati importanti finanziamenti sulle strutture con promesse di potenziamento dei servizi finora erogati in tempi non precisati. Intanto, però, arrivano notizie sul fatto che l’Asfo stia pensando a unificare temporaneamente il reparto di medicina, attualmente al secondo piano dell’ospedale, con quello di chirurgia/ortopedia, situato al primo piano dello stesso edificio, per garantire le ferie estive del personale di medicina e l’erogazione dei servizi. Se questo fosse vero, ed è l’assessore Riccardi che deve chiarirlo, allora sarebbe l’ennesima beffa. Invece di nascondere la polvere sotto il tappeto, serve una reale e duratura risposta alle criticità del presidio, tra cui appunto la carenza strutturale di personale, situazione già nota da tempo».

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Nicola Conficoni

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