Russo (Pd), Bordin convochi Up su presunte molestie

Pubblicato il mercoledì 27 Mar 2024

27.03.24 «Dopo quasi una settimana dalla richiesta di fare chiarezza rispetto alla situazione di grave disagio che si è venuta a creare nell’Agenzia di stampa del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia (Acon), e nonostante l’ampio risalto dato dai media alla vicenda, purtroppo l’Amministrazione regionale nel suo insieme sembra non aver colto la gravità della situazione e fa registrare un silenzio che risulta apparentemente imbarazzato ma certamente imbarazzante». Lo scrive in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Russo (Pd) evidenziando che «dispiace sottolineare che nessuna iniziativa sia stata attivata dal Consiglio regionale che è il luogo dove le persone coinvolte operavano e in gran parte ancora operano in un clima che non può più, per forza di cose, essere sereno. In particolare – continua – è incomprensibile (e, per molti versi, istituzionalmente inaccettabile) che non sia stata data una pur minima risposta formale alla richiesta che, insieme alle colleghe Celotti e Massolino, abbiamo presentato al presidente del Consiglio Bordin di immediata convocazione dell’Ufficio di presidenza. È passato, infatti, più di un mese dall’impegno che il presidente e la maggioranza avevano preso rispetto alla presentazione di una proposta che affrontasse la questione, e a oggi purtroppo, come si è visto, le cose sono ancora al nulla di fatto. Vogliamo sperare che questo silenzio non sia motivato dal timore di dover mettere in discussione e poi ai voti la proposta (da noi già presentata) di interrompere il rapporto fiduciario con il signor Carini alla luce delle gravi disfunzioni organizzative di Acon, e di provare a dare risposta alla domanda rispetto a chi spetti attivare quella procedura interna all’Amministrazione che crediamo sia indispensabile, a garanzia sia di chi ha presentato gravi segnalazioni di presunti comportamento antisindacale e molestie, sia di chi ha il diritto di vedersi riconosciuto un luogo in cui dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati; ma il fatto che, ad oggi non sia stata data risposta a tale quesito dimostra che forse qualcosa in Regione non funziona». A tal proposito, annuncia Russo «ho presentato oggi un’interrogazione al presidente Fedriga per sapere per quale motivo la nostra Regione non ha mai costituito, come espressamente previsto dalla Legge il “Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni” (Cug) anche perché l’importanza di tale Comitato (finalizzato al “benessere organizzativo ed al contrasto di qualsiasi forma di discriminazione e di violenza morale o psichica per i lavoratori”) è testimoniata dal fatto che la mancata costituzione “comporta responsabilità dei dirigenti incaricati della gestione del personale, da valutare anche al fine del raggiungimento degli obiettivi”. Come è facilmente evincibile dal portale del ministero della Funzione Pubblica, i Cug sono stati attivati in molte regioni: Regione Abruzzo, Regione Autonoma Valle D’Aosta, Regione Calabria, Regione Lazio, Regione Liguria, Regione Marche, Regione Piemonte, Regione Puglia, Regione Siciliana, Regione Toscana, Regione Umbria.

Per questo continueremo a chiedere al presidente Fedriga e al presidente Bordin che si attivino quanto più celermente possibile per fugare ogni dubbio rispetto al fatto che nessuno vuole anticipare giudizi di sorta ma che siamo tutti uniti nel ribadire che nelle Istituzioni non può esistere nessuna seppur minima connivenza e nessun diritto di cittadinanza per pratiche odiose di violenza e sessismo».

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