Montagna: Moretti (Pd), i 13 mln per danni derivazioni idroelettriche arrivati grazie a noi

Pubblicato il sabato 22 Gen 2022

 
TRIESTE 22.01.22 «Come al solito il consigliere Mazzolini difetta di memoria e si porta meriti che non ha. È grazie al lavoro e agli emendamenti presentati dal gruppo del Pd prima in commissione e poi in Aula se 13 milioni di euro all’anno arriveranno ai territori montani dalle grandi derivazioni idroelettriche». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Fvg, Diego Moretti in risposta alle dichiarazioni del consigliere regionale della Lega, Stefano Mazzolini in merito ai trasferimenti previsti dalla Regione ai Comuni e alle Comunità di montagna, dei proventi previsti dalla legge regionale 21/2020 sulle grandi derivazioni idroelettriche.
«Il testo è arrivato in Aula senza la previsione che quelle risorse fossero destinate ai territori montani: siamo stati noi a presentare le modifiche in Consiglio e grazie anche alla pressione dei sindaci e dei comitati siamo arrivati a questo importante risultato».
«Ora – prosegue il capogruppo dem – si tratta di determinare i criteri per ripartire risorse ingenti che possono rappresentare un sostegno fondamentale per il rilancio della montagna regionale dove insistono le derivazioni. Da parte nostra stiamo facendo il possibile perché quei trasferimenti siano destinati a progetti territoriali di area vasta con ricadute che devono riguardare la montagna nel suo complesso e non dovranno essere spezzettate tra i singoli Comuni». E ancora, continua Moretti, «condividiamo che una parte di essi debbano “ripagare” i danni sui singoli Comuni (questo fa la delibera che andrà in discussione in commissione lunedì prossimo) ma non possiamo accettare l’ipotesi che quel riparto debba valere anche per i canoni delle concessioni. Crediamo che debbano essere le Comunità di montagna, che hanno per definizione uno sguardo su tutto il territorio e sono in grado di pianificare interventi con ricadute per tutti i cittadini che risiedono in zone svantaggiate, a definire le politiche di sviluppo territoriale, sperequazioni tra Comuni anche confinanti. Non è questo il metodo per tenere unito un territorio, quello montano, che ha bisogno di unità e non di divisione».

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Diego Moretti

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