Migranti: Moretti (Pd), cdx ha messo ideologia davanti a Costituzione

Pubblicato il martedì 13 Feb 2024

13.02.24 «Inciampata diverse volte nei pronunciamenti dei tribunali ordinari del Fvg, ora la Giunta Fedriga e il centrodestra sbattono contro la sentenza della Corte costituzionale che mette la parola fine alla crociata anti stranieri in tema di accesso alla casa e sancisce definitivamente il carattere discriminatorio delle norme volute e promosse dalla Lega nella scorsa legislatura». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti commentando la sentenza attraverso la quale la Corte costituzionale boccia le modifiche alla legge regionale in materia di accesso agli alloggi popolari operate nel 2019, nelle quali si differenziava l’iter tra italiani ed extracomunitari.

«Quando ci fu la discussione in Consiglio regionale sul tema, avevamo subito evidenziato come sia la legge 4 del 2018 e la modifica al regolamento per l’accesso all’edilizia sovvenzionata non reggevano da un punto di vista giuridico e del rispetto della Costituzione. Avevamo ragione: prima il tribunale di Udine, poi la corte d’Appello di Trieste (quest’ultima respinse i ricorsi presentati nel 2021 da Regione, Ater di Gorizia e Comune di Monfalcone contro la decisione di primo grado che aveva imposto l’inserimento in graduatoria di 15 cittadini stranieri di nazionalità asiatica e 35 residenti bengalesi), avevano chiaramente affermato questioni di illegittimità della norma voluta dalla Giunta Fedriga. Il centrodestra, ben sapendo la fondatezza dei nostri rilievi, ha sempre cercato in questi anni di girare attorno ai pronunciamenti dei giudici, insistendo con posizioni ideologiche, discriminatorie e in talune situazioni inventando patetiche pantomime in commissione. A fronte di un tale giudizio così chiaro, oggi non vorremmo ancora assistere a quei teatrini ipocriti che contraddistinguono molto spesso alcuni esponenti della Lega, su tutti Cisint e Calligaris, e sentire che chi chiede il rispetto della Costituzione sia contro gli italiani. Qui si tratta di riconoscere i bisogni delle persone, stando nei binari della legalità e non di quelli dell’ideologia. Manca, a questo tassello, l’abrogazione della parte di legge regionale che prevede il requisito minimo di 5 anni per accedere a qualsiasi graduatoria di alloggi popolari, requisito che discrimina non solo lo straniero, ma anche l’operaio che da Portogruaro o altra regione vuole stabilirsi in Friuli Venezia Giulia. Ma anche qui, di fronte alla sordità e cecità del Governo nazionale (allora il gialloverde presieduto dal duo Conte-Salvini) dovremo aspettare la Corte Costituzionale». Infine, Moretti conclude con un quesito: «Quanto è costato alla casse pubbliche il voler insistere in percorsi palesemente perdenti da parte di Regione, Ater di Gorizia e Comune di Monfalcone? Qualcuno risponderà di questo palese spreco di soldi pubblici?».

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