Derivazioni idroelettriche: Gruppo Pd, legge inattuata e senza equilibrio sui territori

Pubblicato il giovedì 13 Gen 2022

13.01.22 «L’attuazione della legge regionale 21/2020, così come proposta dalla Giunta regionale con la delibera 1872 relativa ai criteri di ripartizione delle risorse derivanti dalla legge, non farà che creare sul territorio enormi divari sui territori, tra Comuni di serie A e altri di serie B». Lo affermano i consiglieri regionali del Pd, Diego Moretti, Mariagrazia Santoro, Nicola Conficoni e Enzo Marsilio a margine delle audizioni dei comitati e sindaci in 4ª commissione sul tema del grande idroelettrico e del parere sulla delibera di Giunta regionale (1872/2021) per l’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni e cessione di energia gratuita.

Secondo i consiglieri Pd, «è necessario, come abbiamo sottolineato anche in fase di discussione della legge 21 del 2020, che non siano i singoli Comuni a essere i beneficiari diretti dei canoni posti a carico dei gestori (come previsto dalla delibera), ma le comunità di montagna e i Bim (Bacino imbrifero montano) in quanto soggetti in grado di mettere in campo azioni a vantaggio di tutto il territorio. Prevedere che ci siano Comuni che otterranno centinaia di migliaia di euro di trasferimenti ordinari e altri, confinanti, che non otterranno nulla, significa aprire inutili conflitti all’interno dello stesso territorio senza garantire che queste importanti risorse possano effettivamente andare a vantaggio dei cittadini delle aree montane». Inoltre, «va posta in maniera chiara la scelta di creare una società pubblica o mista alla quale affidare le concessioni per garantire la riduzione degli impatti e massimizzare i vantaggi derivanti dalla produzione di energia idroelettrica. A un anno dall’approvazione della legge è inquietante che questa previsione non sia supportata da alcuna fattibilità tecnica, né tantomeno economica e si dovrà attendere il mese di aprile solo per avere le prime riflessioni. Non bastano i proclami dell’assessore a confortare sul futuro energetico della nostra regione e delle aree montane in particolare».

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