Trieste, 15.10.24 – «Accanto alla definizione degli stanziamenti necessari a far funzionare il sistema sanitario è cruciale la scelta dei manager che sono chiamati a gestirlo. E in questo, nel 2019, quando furono scelti, è lecito chiedersi se venne fatta la scelta migliore, e per fare solo un esempio basta ricordare che in due aziende su tre (ossia Asufc e Asfo, pari a quasi 900mila cittadini), i direttori generali sono stati anticipatamente sostituiti in situazioni molto gravi». Lo afferma il consigliere regionale Roberto Cosolini (Pd), intervenendo nel dibattito sul ddl 26 “Assestamento bis”.
«Eppure, a scorrere l’elenco della rosa approvata nel 2019 con delibera di Giunta, troviamo nomi come Paolo Bordon (che non ha bisogno di presentazioni), Massimo Annicchiarico (che in questi anni è stato dg in Lazio e oggi lo è in Veneto), Luca Baldino (oggi dg in Emilia-Romagna). Ma evidentemente in Fvg non vennero scelti. Tutti i profili presenti nella rosa meritano rispetto, ma poi contano le esperienze e le professionalità attestate dai cv».
La scelta dei top manager, continua Cosolini, «è determinante per la conduzione del budget, la governance del sistema, per le nomine a cascata e per il clima aziendale. Quel che è certo è che nelle regioni citate, dove si sono fatte le scelte migliori, ai problemi comuni a tutte le regioni, come la pandemia e la mancanza di personale, si sono date risposte più efficaci, tra l’altro con risorse inferiori a quelle del Fvg. Mi rivolgo dunque direttamente al presidente cui spetta nelle prossime settimane la decisione finale sulle prossime nomine: se vogliamo raddrizzare il sistema è necessario scegliere i migliori, nell’interesse dei cittadini del Fvg, spazzando via altri criteri che hanno portato a scelte che come vediamo, in diversi casi, non sono state felici».
La Giunta, conclude, «porta la responsabilità di quanto fatto nel 2019 e nelle prossime settimane verificheremo se l’esperienza è servita e se si cambierà direzione di marcia, nell’interesse della sanità pubblica del Fvg».