Sanità: Conficoni (Pd), criticità Asfo si risolvono con azioni concrete, non visite natalizie

Pubblicato il lunedì 27 Dic 2021

«All’idea di fusione si risponda con piano rilancio ospedale e autonomia Cro»

27.12.21 «Le forti criticità del sistema salute del Friuli Occidentali non possono risolversi con una visita natalizia dell’assessore che per mesi ha invece ignorato: è necessario affrontare i nodi veri, a partire dalle risposte sulle problematiche segnalate sul pronto soccorso e sulla terapia intensiva dell’ospedale di Pordenone, all’elaborazione di un piano per il suo rilancio e infine la questione centrale, la sostituzione del direttore dell’Asfo Polimeni, che solo Riccardi ormai si ostina a difendere». Lo afferma il consigliere regionale, Nicola Conficoni (Pd), componente della terza commissione Salute, commentando la situazione dell’Azienda sanitaria Friuli Occidentale (Asfo).

«L’elenco di azioni per correggere la deriva dell’Asfo si allunga, ma interventi e chiarimenti tardano ad arrivare. Una prima risposta speriamo giunga con l’interrogazione che abbiamo presentato per sollecitare la soluzione dei problemi che da troppo tempo affliggono il dipartimento di emergenza, denunciati dal direttore, Tommaso Pellis. Riccardi dica quando verranno eseguiti i lavori per riportare a una condizione di normalità le strutture, ove i pazienti vengono “accatastati” su barelle lungo i corridoi, e permettere agli operatori di lavorare in una situazione non precaria».

Poi, continua Conficoni, «che i suggerimenti dei primari vengano recepiti nell’atto aziendale è il minimo sindacale. L’assessore Riccardi prenda atto che non ha più senso continuare a difendere Polimeni, già ampiamente sfiduciato dagli stessi medici, così come dal sindaco di Pordenone, Ciriani che ha tentato fino all’ultimo di chiudere gli occhi per non fare un torto al suo alleato in Regione ma di fronte a una situazione ormai insostenibile ha dovuto cedere, anche grazie alle nostre insistenze». Secondo Conficoni, «non è più tempo di traccheggiare, serve un immediato cambio di passo. Invece di riflettere sulla fusione tra Asfo e Cro, per risollevare la situazione di preoccupazione e insofferenza che spinto ad avanzare la proposta bisogna approntare tempestivamente un piano di rilancio del “Santa Maria degli Angeli”, da attuare attraverso il riequilibrio nell’assegnazione delle risorse, la cui ultima ripartizione ha penalizzato ancor più sia il nostro ospedale che il territorio, pure da salvaguardare dai tagli previsti dalla direzione generale. Parallelamente è necessario tutelare l’autonomia del Cro e valorizzare il suo ruolo nella rete oncologica regionale in modo tale da aiutarlo a contrastare l’offensiva messa in atto dal vicino Veneto nell’ambito della cura ai tumori».

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Nicola Conficoni

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