Sanità: Conficoni, cadono le promesse di Riccardi, Rsa di Pn al palo

Pubblicato il lunedì 08 Nov 2021

06.11.21 «Una dopo l’altra, stanno cadendo le promesse e le garanzie che l’assessore alla Salute Riccardi aveva dato su una pronta ripresa della Rsa di Pordenone e Sacile. Il penoso scaricabarile tra Asfo e Arcs sulla prolungata chiusura delle strutture, purtroppo, non cancella i ritardi rispetto ai tempi annunciati solo poche settimane fa dall’assessore rispondendo in Aula a una nostra interrogazione sul destino del servizio. L’assessore dovrebbe delle scuse per l’imbarazzante situazione che sta penalizzando la sanità pordenonese». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) commentando la situazione della Rsa di Pordenone.

«Se il ritardo nella riapertura della Rsa di Sacile è più contenuto, a Pordenone lo slittamento al prossimo gennaio è tanto grave quanto inaccettabile, a maggior ragione se Asfo, come sembra dalle parole del direttore di Arcs (l’Azienda regionale di coordinamento per la salute) Tonutti, poteva e potrebbe assumere personale pescando dalle graduatorie. Come mai non lo si è fatto e non lo si sta facendo nonostante gli operatori siano allo stremo e l’Azienda abbia i conti in attivo? Con un’adeguata programmazione da parte dell’Asfo e della Giunta le chiusure avrebbero potuto essere evitate. Invece quello che purtroppo continuiamo a registrare è un susseguirsi di tagli che contrastano con la necessità di rafforzare la sanità pordenonese, penalizzata da alcune decisioni assunte dalla Regione di fronte alle quali il primo cittadino del capoluogo continua a rimanere in silenzio. Speriamo che quanto prima si dia seguito alla richiesta di un confronto con il direttore generale dell’Asfo per fare il punto della situazione sui numerosi disservizi riscontrato dagli utenti».

Ne parlano

Nicola Conficoni

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