Trieste, 05.08.24 «Il buco di 278 milioni attesta il deficit di programmazione che penalizza la sanità regionale in difficoltà. Quel che è peggio è che i problemi dei cittadini restano, confermando la necessità di una svolta finora negata da una Giunta in sella da sei anni». Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), commentando le risultanze del secondo rendiconto infrannuale.
«Le ultime trimestrali delle aziende sanitarie – prosegue il consigliere dem – attestano che a essere fuori controllo non sono solo le liste di attesa. L’ingente perdita proiettata al 31 dicembre, infatti, evidenzia che i fondi assegnati a inizio anno dal presidente Fedriga e dall’assessore Riccardi non sono sufficienti e durante la discussione della legge di Stabilità avevamo ragione a chiedere maggiori risorse. Peccato che la Giunta non ci abbia ascoltato, nemmeno in occasione dell’ultimo ricco assestamento di bilancio, quando si sarebbero potuti mettere in sicurezza i conti. Vigileremo affinché il buco non venga coperto con una riduzione dei servizi e con risparmi sul personale. Il calo di 29 unità registrato nel primo semestre in Asfo, Asugi e Asufc, infatti, ha allontanato il raggiungimento degli obiettivi incrementali. In particolare, il sistema sconta in negativo la carenza di infermieri, senza dimenticare i medici di famiglia che svolgono un ruolo fondamentale per la tenuta del sistema». Da tempo, continua Conficoni, «sosteniamo la necessità di rilanciare il servizio pubblico investendo nelle risorse umane. Peccato che la maggioranza abbia bocciato gli incentivi volti a premiare come meritano gli operatori sanitari, trattenere i professionisti in fuga e rendere più appetibili i corsi di formazione tutt’altro che esauriti. Un atteggiamento irresponsabile che non aiuta a risollevare una situazione finora non affrontata adeguatamente».


