Pordenone, 06.02.25 – «Dopo le problematiche finanziarie e le corse della destra per metterla in salvo, un’altra ombra cala su Hydrogea: l’Arera non ha approvato l’aggiornamento biennale delle tariffe relative agli anni 2022-2023». A denunciarlo è il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd), candidato sindaco a Pordenone, che ha portato la questione in Regione attraverso un’interrogazione alla Giunta proprio per cercare di fare chiarezza sui motivi per cui nel sito internet dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), sono reperibili le delibere di approvazione dell’aggiornamento biennale delle tariffe 2022-2023 di tutti i gestori idrici della Regione, con la sola escursione di Hydrogea.
«Ci è stato detto, anche recentemente, che la società sta andando bene, salvo poi trovarsi davanti a tariffe aumentate e perdite della rete acquedottistica in crescita. Mentre alcuni primi cittadini (della stessa parte politica di chi professa ottimismo) chiedono formalmente chiarimenti sulla svalutazione, inoltre, la maggioranza di centrodestra regionale accelera verso una fusione con Cafc di Udine che farà perdere a Pordenone il controllo sull’acqua pubblica. Viene allora da chiedersi che film stanno guardando coloro che raccontano che Hydrogea ha superato tutte le proprie difficoltà» si domanda Conficoni. «La crisi di liquidità che nel 2023 ha colpito il gestore idrico, mai fatta emergere prima, ha ritardato l’approvazione del bilancio, posticipando il pagamento ai fornitori e dimezzando gli investimenti. Il grave ridimensionamento patrimoniale ha spinto il sindaco di Sacile a mettere in discussione l’equilibrio previsto, negli anni, dai Piani economici finanziari (Pef). E ora – conclude l’esponente dem – prendiamo atto che Arera non ha mai approvato l’ultimo aggiornammo biennale delle tariffe di Hydrogea, a differenza di quanto accaduto per tutti gli altri gestori della Regione. Forse l’Autorità ha capito che neppure gli aumenti previsti nel biennio 2022-2023 pari al 7 per cento erano sufficienti a evitare la crisi? La verità è che le ultime proposte tariffarie predisposte dall’Ausir a ottobre dello scorso anno (e, guarda caso, non ancora approvate da Arera) prevedono per i cittadini di Pordenone aumenti del 31,5 per cento nei prossimi sei anni. Meno male che qualcuno ha promesso la fusione con il Cafc di Udine avrebbe contenuto le bollette».