INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
OGGETTO: Ritardi nell’approvazione del Piano Regionale delle Attività Estrattive
VISTA la legge regionale 15 luglio 2016 n. 12 (Disciplina organica delle attività estrattive) ed in particolare gli articoli 8 e 9;
CONSIDERATO che il PRAE definisce:
a) gli aspetti geologici del territorio regionale;
b) le tipologie di aree sulle quali insistono le attività estrattive;
c) le tipologie di aree interdette all’attività estrattiva;
c bis) le cave a valenza storica;
d) le aree di cava dismesse;
e) le attività estrattive in essere;
f) i criteri per l’individuazione e per il dimensionamento, da parte dei Comuni, delle zone omogenee D4;
g) i volumi delle sostanze minerali la cui estrazione è stata autorizzata;
h) i volumi delle sostanze minerali da estrarre nell’ambito di interventi sulla rete idrografica;
i) la stima della quantità di materiali riutilizzabili e assimilabili a esclusione delle pietre ornamentali;
k) le prescrizioni, le modalità e i criteri volti ad assicurare la coltivazione delle sostanze minerali e il riassetto ambientale dei luoghi;
PRESO ATTO che nelle more dell’approvazione del PRAE, l’attività estrattiva è disciplinata dall’articolo 37 della LR 12/2016;
RICORDATO che nel novembre 2018 l’assessore Scoccimarro annunciava che l’iter per l’approvazione del Piano si sarebbe concluso nel 2019 o nei primi mesi del 2020;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale n. 202 del 03.02.2023 di adozione del progetto preliminare del piano regionale delle attività estrattive;
RILEVATO che dall’approvazione del succitato atto sono trascorsi ulteriori 15 mesi;
TUTTO CIO’ PREMESSO il sottoscritto Consigliere Regionale interroga il Presidente della Regione e l’Assessore competente per chiedere:
quali siano i motivi che hanno portato a ritardare l’approvazione definitiva del PRAE e quando l’atteso documento verrà definitivamente licenziato.
Nicola Conficoni
Trieste, 2 maggio 2024
1288 - CON IRC iter PRAE