Fontanini arriva tardi sugli Enti Locali

Cari Sindaci friulani,
il Presidente Fontanini dopo 6 anni di presidenza della Provincia di Udine, ha ritenuto per la prima volta di convocarvi. Con molta semplicità, vogliamo farvi parte di qualche riflessione.
Anche il messaggio politico apparentemente più accattivante ha necessità di un testimonial credibile per ciò che dice, efficace per ciò che propone, capace per quanto rilancia.
La Provincia di Udine guidata dal Presidente Fontanini purtroppo non riveste nessuna di queste tre caratteristiche, nel momento in cui tenta di proporsi, tardivamente, come paladina degli Enti Locali sul tema del patto di stabilità. Tanto attivismo non si è verificato con la precedente Giunta regionale, guidata da Tondo (proprio con Fontanini asse trainante), quando nulla è stato fatto per accompagnare gli Enti Locali friulani ad un progressivo e graduale adattamento al sistema del patto di stabilità che, nel resto del Paese, ha ormai superato il periodo di rodaggio: solo ora Fontanini, che non poteva certo ignorare quanto vigeva per tutte le altre province italiane, ne scopre difficoltà e rigidità.
La Provincia di Udine ha traghettato il bilancio di esercizio 2012 con oltre ottanta milioni di residui, che, nel corso della Presidenza Fontanini, non sono stati investiti per il sistema delle imprese e per i servizi ai cittadini: appare velleitario ora rivendicare spazi di azione che, con grave danno, non si sono saputi occupare e gestire. La perplessità è che Fontanini voglia utilizzare, per mascherare il proprio fallimento, proprio le regole del patto di stabilità e, posto che da solo non è credibile, voglia farsi scudo proprio di chi, invece, amministra i nostri comuni.
Chi ogni giorno amministra, non senza fatica, i comuni friulani sa che la “chiamata alle armi” di Fontanini è, peraltro, del tutto fuori luogo, posto che non è la Regione che dispone le regole sul patto di stabilità, stabilendo autonomamente quali poste siano dentro e quali fuori, ma al massimo può e deve costituire uno stabile strumento di condivisione e comunicazione degli spazi finanziari del sistema Regione-Enti Locali.
Per il Partito Democratico friulano e per il Gruppo Consiliare PD in Provincia, la strumentalità di questa convocazione è lampante: Fontanini ha sempre ostinatamente negato che le scelte di area vasta, sia di carattere programmatico che sulle priorità di investimento (ha bocciato la richiesta del PD di consultarsi con i Sindaci friulani sul bilancio preventivo della Provincia, per condividerne scelte e regolamentazione dei contributi), potessero e dovessero vedere coinvolti proprio gli amministratori locali.
Ora, Fontanini, convocandovi “per esercitare maggiore forza sul tavolo delle trattative”, Vi inganna di nuovo, perché il terreno avanti a noi non è quello di “trattative” ma sinergie, capacità di programmazione e progettualità, condivisione delle priorità. Questo è quanto necessariamente il sistema Enti Locali-Regione deve fare e che, correttamente, gli amministratori locali devono chiedere a chi ora amministra la nostra Regione.
Cari Sindaci, per vincere la battaglia del patto di stabilità occorre aiutare la Regione nelle trattative con lo Stato e, per farlo, servono responsabilità e unità di tutto il sistema degli Enti Locali, non certo le divisioni che promuove Fontanini, solo quando in discussione sono le risorse della Provincia.
A partire da un’area vasta che veda realmente protagonisti gli amministratori locali, affrontiamo insieme la crisi per ridare speranza al nostro Friuli.
Un grazie sincero per quello che ogni giorno fate nel Vostro servizio alle cittadine ed ai cittadini che amministrate.
Con ogni cordialità
Andrea Simone Lerussi – Segretario PD Provincia Udine
Salvatore Spitaleri – Capogruppo PD Provincia Udine