Riforme: Moretti, pronta mozione per portare in Aula Carta di Udine

Risposta seria e coerente con la Riforma Costituzionale che rafforza le Autonomie grazie all’intesa

TRIESTE (12.10.16). «La Carta di Udine costituisce un primo importante contributo delle Regioni e Province autonome alla definizione del futuro assetto della nostra Repubblica. Il documento è un esempio di esercizio concreto della Specialità e rappresenta un’alleanza strategica per contare di più con Roma. Per questo abbiamo preparato una mozione che porteremo in Aula per la condivisione del Consiglio con il documento firmato a Udine lo scorso 7 ottobre dalla presidente Debora Serracchiani, dall'assessore della Regione Sardegna, Gianmario Demuro e dai presidenti delle Province autonome di Trento e di Bolzano, Ugo Rossi e Arno Kompatscher. Il documento impegna il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop a sostenere questo documento in tutte le sedi istituzionali e in sede di Conferenza delle assemblee legislative delle Regioni e Province autonome italiane come contributo utile al prosieguo del processo di riforma e rafforzamento del sistema regionale italiano». A renderlo noto è il capogruppo del Pd, Diego Moretti. «Attraverso la Carta di Udine – prosegue Moretti – le Regioni e le Province autonome intendono dunque cogliere dalla Riforma costituzionale la possibilità di un rinnovamento e di un rafforzamento della Specialità in un processo di mutua, leale e solidale collaborazione tra i diversi livelli istituzionali».
Con la mozione, commenta ancora il capogruppo dem, «la maggioranza vuole inoltre sottolineare che la previsione della necessità di una “intesa” come modalità di relazione fondamentale e conditio sine qua non della relazione tra Stato e sistema delle Autonomie Speciali, costituisce piena attuazione del principio di equiordinazione degli enti costitutivi della Repubblica sancito dall'articolo 114 della Costituzione». Questo, conclude Moretti, «offre una formidabile sfida a Regioni e Province autonome, sia in vista dei percorsi di revisione statutaria, sia per rinsaldare il ruolo, l'imporntanza e il contributo delle Autonomie speciali nell'ordinamento della Repubblica».