Carta di Udine: Moretti, risposta seria e coerente con la Riforma Costituzionale che rafforza le Autonomie grazie all’intesa

La Riforma Boschi-Renzi non toglie nulla alle Regioni Speciali, anzi ora si fa anzi un passo avanti, proprio perché si costituzionalizza il principio dell’intesa

TRIESTE (10.10.16). «La carta di Udine non è altro che la risposta seria e corretta che le Regioni speciali e Province autonome, insieme, danno rispetto a una modifica costituzionale che rafforza le loro autonomie. Altrimenti non si spiegherebbero le reazioni di quanti (Zaia, Brunetta, lo stesso Toti) giustificando il loro no alla Riforma Costituzionale, lo fanno proprio perché le prerogative delle Autonomie Speciali rimangono intatte. La Carta di Udine è un’alleanza strategica per contare di più con Roma. É palese quindi la contraddizione con i loro leader nazionali di Riccardi, Fedriga & c., che per sostenere il no al Referendum dicono cose esattamente opposte e tra loro contrarie. Si mettano una volta tanto d’accordo tra loro».
A dirlo è il capogruppo del Pd, Diego Moretti commentando le critiche alla “Carta di Udine” siglata lo scorso venerdì nel capoluogo friulano dalle Regioni Fvg e Sardegna e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, alla presenza del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Enrico Costa. «L’attacco alle Regioni a Statuto Speciale non è di ieri, ma data da tempo, così come il principio che l’interesse nazionale supera anche la singola specialità regionale. La Riforma Boschi-Renzi non toglie nulla alle Regioni Speciali rispetto a quello che c'è adesso. Anzi, ora si fa anzi un passo avanti, proprio perché si costituzionalizza il principio dell'intesa che garantisce ancor più gli statuti speciali e quindi anche le relazioni finanziarie con lo Stato. E in questo contesto, la “Carta di Udine” va considerata come un successo politico proprio per l'accordo che unisce Regioni e Province autonome».