Sanità: Santoro (Pd), con nuovo dg Asufc riemergono vecchi problemi, ora auspichiamo cambio di passo

Speriamo arrivi l’impulso per risolvere problemi che la legge di Riccardi non ha colto

11.05.21 «Dopo anni di silenzio, i nodi e le problematiche della sanità friulana, sempre segnalati in Consiglio regionale fin da inizio legislatura, ora vengono nuovamente messi sul piatto con l'arrivo del nuovo direttore dell'Asufc, Denis Caporale. L'auspicio è che si riattivi un dialogo tra vertici e operatori della sanità, ma soprattutto che questo cambio dia l'impulso per mettere mano alle problematiche della salute pubblica, che il covid ha reso evidenti e che la legge di riorganizzazione di Riccardi non ha saputo finora cogliere e risolvere». Lo afferma la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro, componente della 3ª commissione Salute, commentando le dichiarazioni del nuovo direttore generale dell'Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale (Asufc), Denis Caporale.
«Le parole del nuovo direttore ripercorrono questioni che solleviamo da anni e che il suo predecessore aveva lasciato nel silenzio, liquidando il tutto sostenendo che non esistessero. Ora vengono elencati uno a uno, dalla precarietà dei primari incaricati, che non sono messi nelle condizioni di operare al meglio, alla necessità di fare chiarezza sui rapporti tra Udine e gli altri ospedali del territorio. È ora che ci si occupi dell’ospedale di Udine che in questi anni è stato privato di qualsiasi progettualità». Al direttore Caporale, continua Santoro, «auguriamo un buon lavoro: ha ereditato una situazione difficile e quindi una sfida impegnativa che speriamo possa risolvere positivamente anche costruendo un percorso che sia caratterizzato dall'ascolto delle istanze soprattutto degli operatori. Loro si sono trovati soli ed è solo grazie alla loro buona volontà e professionalità se si è potuto affrontare l'evento eccezionale della pandemia. A loro rivolgiamo un ringraziamento, con l'auspicio che anche dal punto salariale non ci siano solo le solite pacche sulle spalle, ma il concreto riconoscimento del lavoro svolto». Infine, conclude Santoro, «c'è la partita dei territori: aver fatto una fusione a freddo tra tre aziende con profonde diversità, senza aver messo in campo una precisa azione di coordinamento anche da parte dell'Azienda di coordinamento voluta dalla legge di Riccardi, è il principale fallimento della Giunta Fedriga che la nuova dirigenza dell'Asufc dovrà affrontare».