Udine: Santoro (Pd), città esclusa da Stabilità regionale

«Passo dopo passo Udine sta sparendo dai radar della politica, svilita nel suo ruolo di città guida del Friuli e nei rapporti con gli altri territori»

TRIESTE 13.12.19 «Passo dopo passo Udine sta sparendo dai radar della politica, svilita nel suo ruolo di città guida del Friuli e nei rapporti con gli altri territori. Sul versante regionale resta a secco anche nella legge di stabilità regionale: per il 2020 nella concertazioni con le autonomie locali non ci sono risorse. Sul versante comunale assistiamo a un'assurda ritirata su due asset strategici come la Fiera e il Ditedi, figlia di un’assenza di strategie e idee generale». A dirlo è la consigliera regionale del Pd, Mariagrazia Santoro.
«Il primo colpevole di questo generale svilimento è il sindaco Fontanini che purtroppo, a più riprese, sta dimostrando la totale mancanza di una visione del futuro. Nonostante il suo precedente ruolo di presidente della Provincia che avrebbe dovuto dargli, più di altri, una visione complessiva e ampia della città all'interno di un sistema extracomunale, Fontanini ha evidentemente deciso di non occuparsi del ruolo che Udine dovrebbe avere all'interno dell'intero sistema Fvg. Il suo rinchiudersi all'interno delle mura della città non gli consente nemmeno di esercitare un ruolo nei confronti della Giunta regionale, con il risultato che la città perde progressivamente centralità, importanza e peso a livello regionale. Lo vediamo in maniera evidente anche in questi giorni di approvazione della legge di Stabilità regionale dove Udine resta ferma: per il 2020 non esiste alcun progetto da finanziare e anche il progetto di realizzare nell’ex caserma dei Vigili del Fuoco della cittadella del cibo viene ufficialmente archiviato». Infine, conclude Santoro, «nel momento in cui il Friuli si interroga sul suo futuro e sulle sue vocazioni, l’assenza di Udine sia nel dibattito, sia nei risultati è pesante e rischia di generare effetti negativi per tutti il territorio».