Minacce di morte su Fb: Santoro (Pd), si spezzi il clima di odio che certa politica sta instaurando nella società

«Esprimo vicinanza e solidarietà a Maria Lucis e una condanna durissima nei confronti dei codardi che nell’ombra l’hanno minacciata di morte per aver espresso liberamente delle opinioni».

UDINE. 30.08.18. «Esprimo vicinanza e solidarietà a Maria Lucis e una condanna durissima nei confronti dei codardi che nell'ombra l'hanno minacciata di morte per aver espresso liberamente delle opinioni». Interviene così la consigliera regionale del Pd Mariagrazia Santoro, riguardo alle minacce di morte ricevute da Maria Lucis, madre della consigliera comunale udinese del Pd, Sara Rosso in un messaggio privato su Facebook.

«Quello che è successo oggi a Udine è molto grave – continua Santoro – ed è il termometro dei tempi che stiamo vivendo, un clima dovuto anche alla delegittimazione dei ruoli e la perdita del rispetto verso il prossimo nel senso più ampio. L’odio di quel messaggio è lo stesso di chi, anche in posizione di responsabilità di governo, passa il tempo sui social e sui media a predicare una cultura di divisione e di paura».

E ancora, continua Santoro, «l’atto perpetuato da questi “coraggiosi anonimi” nei confronti di Maria Lucis è ancora più esecrabile se lo pensiamo rivolto a una donna: è violenza di genere, ancorché se verbale. Violenza che rischia di passare inosservata in un mondo dove il machismo sta tornando a essere, come quasi cento anni fa, modello di riferimento, i cui effetti sono ben visibili dalle numerose vittime presenti giornalmente nei notiziari. È tempo che chi ha una responsabilità politica, chi siede negli scranni più alti dei governi regionali e nazionali, dia l’esempio e abbassi i toni propri e dei propri sostenitori».

Secondo Santoro, «bene ha fatto il sindaco Dipiazza a prendere le distanze dall’atteggiamento xenofobo del suo vice, spero che il suo esempio si diffonda a tutta la maggioranza. Se non ci adoperiamo subito in questo senso, con una profonda presa di coscienza e di responsabilità, rischiamo l’imbarbarimento dei comportamenti, anche in un luogo come la nostra regione che ne sembrava estraneo».