​Morte Spadaro: Cosolini (Pd), tra i padri del civismo di sinistra a Trieste

Ricordo con affetto Stelio Spadaro, come un uomo che fu capace di unire due mondi, quello della politica e quello della società civile.

 «Ricordo con affetto Stelio Spadaro, come un uomo che fu capace di unire due mondi, quello della politica e quello della società civile. Dobbiamo sicuramente a lui l'intuizione di aver aperto una stagione importante, quella del civismo di sinistra, a sostegno di Riccardo Illy nella corsa a sindaco». A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Roberto Cosolini esprimendo il suo cordoglio per la scomparsa di Stelio Spadaro, storico esponente della sinistra giuliana.

«Stamattina in centro – racconta Cosolini – nel giro di pochi minuti due persone che conoscevo, ma che non sono impegnate in politica, mi hanno fermato chiedendomi “ma è vero che è morto Stelio?”: erano stati suoi allievi e lo hanno ricordato con stima, riconoscenza e affetto. È bello ricordare proprio che Stelio Spadaro è stato sì un dirigente politico della sinistra ma che la sua scomparsa lascia un vuoto in tanti che sono stati suoi allievi negli anni al liceo. Un insegnante poco conformista, come anticonformista e coraggioso è stato il dirigente politico: gli dobbiamo l’intuizione di aver aperto una stagione importante, con il sostegno a Riccardo Illy nella corsa a sindaco, che ha avviato quell’alleanza tra una sinistra deideologizzata e il civismo che ha saputo, soprattutto a livello locale, realizzare importanti esperienze di governo. Ricordo tant’è conversazioni con lui, anche durante il mio mandato di sindaco, ricche di consigli e di incoraggiamento. E ricordo che mi alzavo dal tavolino del caffè che fungeva da suo studio alla fine dei nostri incontri e, mentre me ne andavo dopo esserci salutati, venivo raggiunto spesso da un “Te voio ben sa?”. Ciao Stelio e grazie».