INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

OGGETTO: A Gradisca la tensione sociale per la presenza del CARA-CPR ha raggiunto il limite, vanno trovate soluzioni alternative alla pressione migratoria.

PREMESSO che Gradisca d’Isonzo sta subendo dal 2006 ormai la presenza di due strutture per la gestione della pressione migratoria, con funzioni diverse, che hanno cambiato denominazione nel tempo, ma con il minimo comun denominatore di alti numeri di persone ospitate, dove, nel caso del CARA, già oggi è presente quasi il 10% della popolazione comunale, composta dagli ospiti della struttura, liberi sul territorio di utilizzare i servizi presenti; nel caso dei migranti sottoposti a detenzione amministrativa nel CPT/CIE/CPR, ricordiamo che in passato si sono verificati diversi casi passati alla cronaca riguardanti sommosse, evasioni con gravi conseguenze in termini di sicurezza e tensioni sociali tra gli abitanti contermini delle strutture.
CONSIDERATO che ad oggi sono due le funzioni ricoperte dalle due strutture, ovvero di CARA (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo, per l’identificazione e l’avvio delle procedure relative alla protezione internazionale) e di CPR (Centri di Permanenza per i Rimpatri, già CPT e CIE, dove vengono sottoposti a detenzione amministrativa i cittadini non comunitari sprovvisti di un regolare documento di soggiorno oppure già destinatari di un provvedimento di espulsione).
RICORDATO che attualmente sono presenti nella struttura di Gradisca d’Isonzo circa 580 migranti nel CARA, a fronte di una capienza di circa 270, e a fronte di una capienza massima del CPR di 150, a questi si aggiungono un numero di circa 50 migranti presenti sul territorio che, non ricevendo il foto segnalamento, quindi il riconoscimento delle generalità, e o per mancanza di spazi nella struttura, restano all’addiaccio nei parchi comunali, in attesa di un futuro accesso alla struttura, con relative ricadute sulla cittadinanza in termini di sicurezza percepita, sul decoro pubblico e sui diritti di questi stessi migranti che, di fatto, non vengono assistiti e a cui non vengono garantiti i diritti più elementari.
SOTTOLINEATO che la competenza amministrativa sull’immigrazione non è propria delle Amministrazioni Comunali, e che la Regione ha un costante rapporto con i rappresentanti di Governo, oltre alle risorse per sovraintendere a questa emergenza in termini logistici ed economici; ricordando come il Comune di Gradisca d’Isonzo in 17 anni ha fatto già tutto il possibile per fronteggiare l’emergenza, ivi compreso il reperimento di alloggi temporanei nei periodi di maggior presenza di immigrati, in collaborazione con il volontariato e le istituzioni private locali.
EVIDENZIATO che nel vicino Veneto il Presidente della Regione Luca Zaia, di riconosciuta appartenenza leghista, ha aperto con intelligenza a un sistema ricollocabile nel perimetro dell’accoglienza diffusa, come alternativa al fallimentare sistema attuale.
Tutto ciò premesso, la sottoscritta Consigliera regionale
interroga
l’assessore competente per sapere se la Regione intende intervenire in modo concreto sul tema della pressione migratoria a Gradisca d’Isonzo, ad esempio agendo nei confronti del Governo o attivandosi per quanto di competenza per chiedere che il rafforzamento del controllo del territorio e l’identificazione dei richiedenti asilo, ora in attesa di accesso al solo CARA di Gradisca, avvenga con modalità diverse per alleggerire la comunità gradiscana e favorire l’accoglienza in modo diffuso, come nel vicino Veneto.

Laura Fasiolo

Trieste, 3 agosto 2023

0322 - FAS IRO CARA CPR Gradisca