Politiche abitative: Moretti, riforma migliora condizioni degli inquilini

Le Ater non incassano più soldi, anzi si è ampliata la platea di affittuari che pagano meno di prima

MONFALCONE (16.03.17). «Qualsiasi riforma, prima di entrare pienamente a regime, necessita di un periodo di concreta sperimentazione in cui si possano identificare eventuali modifiche che ne migliorino l’impianto. Rientra in questa logica la nostra decisione di introdurre il correttivo tecnico mirato ad abbattere i tetti massimi dei canoni per gli inquilini con nucleo familiare unipersonale, sempre più numerosi, anche tra le fasce meno abbienti, a fronte di fenomeni sociali strutturali come la crescita degli individui soli e anziani e dei giovani non sposati, né conviventi». A dirlo è il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Diego Moretti intervenendo nel dibattito sulla riforma delle politiche abitative.
«Si è detto e scritto che le politiche abitative della Regione avrebbero comportato un aumento degli incassi dell’Ater, ma non è così. L’applicazione del nuovo sistema di calcolo con l’Isee, oltre a garantire in modo più affidabile del semplice reddito Irpef la misurazione della reale situazione economica degli assegnatari, non comporta variazioni sostanziali nelle entrate di bilancio, bensì – come ha precisato l’assessore Santoro – un ampliamento del numero di affittuari che vengono abbinati alla prima fascia di reddito e, dunque, pagano meno di prima».
«Una volta riscontrato, nei primi mesi di “rodaggio”, che il nuovo sistema di calcolo avrebbe penalizzato le famiglie composte da una sola persona, abbiamo stanziato due milioni di euro a beneficio di circa ottomila cittadini che, lo voglio ricordare, rappresentano circa un quarto di tutti gli inquilini Ater. Si tratta di una misura calmierativa rivolta a ogni fascia d’età e a una casistica di beneficiari estesa dalle donne vedove pensionate fino ai giovani con meno di trent’anni che, nei primi novanta giorni, hanno già usufruito di una riduzione delle rette. Mi preme sottolineare, al riguardo, che l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale di Gorizia sta continuando il lavoro di verifica puntuale delle singole situazioni critiche negli alloggi gestiti al fine di evitare effetti distorsivi nell’applicazione della nuova normativa e tutelare i cittadini in maggiore difficoltà sociale ed economica».