Moretti: no al ridimensionamento unilaterale di San Polo, si alla riorganizzazione dell’attività chirurgica dell’Ass isontina

Serve un’attenta analisi dei dati e comunque nell’ambito di un disegno complessivo

Dopo la riduzione dell'attività operatoria nei mesi estivi (che ad oggi pare sia stata in parte ridimensionata), all'orizzonte si profila un'altra penalizzazione per l'Ospedale di San Polo: il PAL 2014 dell'ASS isontina (strumento programmatorio aziendale di inizio anno) ha previsto – per razionalizzare le risorse – la riorganizzazione dell'area chirurgica (dimezzamento dei posti letto – da 80 a 40 – e di conseguenza delle attività operatorie nei soli giorni feriali, dal lunedì al venerdì per tutte le attività chirurgiche di Chirurgia, Ginecologia, Ortopedia e ORL denominata week surgery), senza però indicare quale fosse la sede ospedaliera di attuazione.
E' di questi ultimi giorni la volontà della Direzione Generale dell'ASS (esplicitata in tre righe di avviso del Direttore Sanitario Ospedaliero) di attuare tale week surgery a San Polo a partire dal 1° luglio.
Premesso che nessuno vuole negare la necessità di riorganizzare anche queste attività, ma a questo punto – proprio nel periodo in cui la Regione sta definendo una Riforma Sanitaria che vedrà al centro dell'impianto normativo la libertà di scelta del cittadino e la sicurezza del paziente – sorgono spontanee alcune domande:
. sulla base di quali criteri oggettivi (numero ed appropriatezza degli interventi, tempi di ricovero, liste di attesa) sono stati scelti i Reparti di San Polo rispetto a quelli di Gorizia? Siamo proprio sicuri che le scelte siano coerenti con i dati "storici" di questi ultimi anni e mesi?
. come si può pensare di riorganizzare tutta l'attività chirurgica dei due ospedali senza un preventivo confronto con gli operatori interessati, senza una pianificazione che veda al centro la sicurezza del paziente e il servizio offerto al cittadino, senza protocolli condivisi e senza la definizione di percorsi diagnostico/terapeutici certi che non provochino disservizi al cittadino?
. come si può pensare di dimezzare da un mese all'altro i posti letto di San Polo (già segnati comunque in periodo estivo da una riduzione degli interventi chirurgici con inevitabile allungamento delle liste di attesa) senza che questo crei disservizio al cittadino e disorientamento agli operatori?
. perché depotenziare San Polo che, pur con risorse limitate (è enorme la disparità di "trattamento" tra gli Ospedali di Gorizia e Monfalcone e quindi è necessario un riequilibrio di risorse in questo senso), nella nuova organizzazione della EAS isontino-bassa friulana è l'Ospedale più forte?
La mia preoccupazione è che manchi una strategia complessiva su come e dove intervenire nella sanità isontina, forse perché qualcuno – la mia è però solo un'impressione – è troppo preoccupato delle ripercussioni territoriali a Gorizia e ben poco interessato a ciò che succede a Monfalcone?
Spero di sbagliare: di certo però, assieme a tutti gli attori istituzionali del territorio, non staremo certo ad assistere inermi al lento e continuo svuotamento di un servizio – quello svolto a San Polo – che i cittadini quotidianamente hanno dimostrato di apprezzare.
Bene hanno fatto i consiglieri Blasig e Fasola a segnalare come, di fronte a dati di attrattività del territorio monfalconese, i servizi sanitari devono essere adeguati di conseguenza.
Un ultimo dato: a San Polo – ai primi giorni di giugno – i parti sono stati più di 200 (di cui una cinquantina solo a maggio) con un considerevole aumento della partoanalgesia, un servizio che a Monfalcone comincia ad essere conosciuto ed apprezzato dalle stesse partorienti.