La sanità territoriale isontina è in sofferenza e da tempo in attesa di risposte, a partire dalla ventilata chiusura della terapia intensiva a Gorizia ma la Lega continua a parlare di migranti
«La risposta della Prefettura di Gorizia rispetto alle proteste degli ospiti del Cara spiega bene i motivi del “ritardo” nella scadenza della quarantena e non ha bisogno di ulteriore commento. Per la Lega invece, quanto accade (di rilevante o meno) dentro l'ex caserma Polonio di Gradisca è l’occasione di sviare da quanto accade in campo sanitario fuori da quella struttura: il tracciamento saltato, il blocco dei ricoveri ospedalieri comunicato da Asugi per gli anziani contagiati delle case di riposo, oppure – conclude Moretti – la gestione dei tamponi che lascia sempre di più i cittadini da soli, senza alcun supporto di fronte alla gestione della pandemia sempre più complessa. E ora, ultimo schiaffo a cittadini e territorio, la chiusura del reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Gorizia. Ma il problema per la Lega è la protesta del Cara, alla faccia di prima gli italiani».